Il “panico sociale” creato dal virus Zika ha aperto una strada per le lobby LGBT. Che in America Latina stanno spingendo per promuovere l’aborto come una forma di prevenzione qualora ad esserne affette sia una madre incinta, perché il bambino potrebbe essere a rischio di microcefalia. E questo anche se ancora non è stato accertato alcun legame tra la microcefalia dei bambini appena nati.