Pianta un albero nel centro della sede delle Nazioni Unite di Nairobi, e di fronte ai delegati dell’ufficio chiede un impegno comune sul cambiamento climatico, in vista della conferenza di Parigi. Papa Francesco all’UNON – l’ufficio ONU stabilito a Nairobi, in Kenya – indica la strada che conduce verso la conferenza sul clima di Parigi. Ma non solo: chiede un equo commercio, uno sviluppo interdipendente che tenga conto anche dei poveri, e tocca anche lo spinoso problema dei brevetti sanitari, un tema sul quale da sempre la Chiesa è in prima linea.
Educare all’ecologia, in vista della conferenza di Parigi. Mons. Francesco Follo, Osservatore Permanente della Santa Sede all’UNESCO, centra sull’ecologia il suo intervento all’Assemblea Plenaria dell’organismo delle Nazioni Unite che si occupa della cultura. La Conferenza di Parigi è infatti un appuntamento considerato cruciale della Santa Sede, e lo testimonia la volontà di Papa Francesco di pubblicare una enciclica sull’ecologia in tempo perché fosse discussa.
Cambiare l’impatto delle politiche ambientali, in tre mosse: un accordo soddisfacente al summit sul clima di Parigi del prossimo dicembre; una maggiore distribuzione di risorse per affrontare il cambiamento climatico; e lo sviluppo dell’accesso alle energie rinnovabili. È la ‘road map’ proposta dalla Santa Sede in un recente incontro alle Nazioni Unite.
L’incipit francescano è già una cifra spirituale della nuova enciclica di Papa Francesco. Quel “Laudato si’, mi Signore”, offre, volutamente, non solo il titolo al testo magisteriale, ma ne delinea anche la sua essenza più profonda: “Esistiamo non solo per la potenza di Dio – scrive il Papa -, ma davanti a Lui e con Lui. Perciò noi lo adoriamo”. Perché dell’enciclica di Bergoglio si è parlato, a ragione, degli aspetti sociali, delle ricadute sulla politica mondiale e della richiesta del Papa di una nuova “ecologia integrale” a favore di “sora nostra matre Terra”, per dirla alla maniera – tanto cara al Papa - di frate Francesco.
"La nuova enciclica Laudato sì di Papa Francesco è un documento di altissimo valore morale e di straordinario interesse culturale e sociale". Lo afferma in una nota, diffusa dall'ufficio stampa del Quirinale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Elogi al Papa anche dal Presidente degli Stati Uniti, Obama.
Investire in sostenibilità dice Carolyn Woo, presidente del Catholic Relief Service è uno degli insegnamenti della Laudato si’ di Papa Francesco. La Woo è stata una delle relatrici alla conferenza di presentazione di giovedì mattina in Vaticano. Alla domanda che Acistampa ha potuto rivolger in conferenza la Woo ha risposto d non credere che “ci sia il senso dell’urgenza, non credo che la precedenza sia così alta come dovrebbe, e non credo che l’adozione delle buone pratiche sia così diffusa come dovrebbe essere.”
"E' un grande onore essere qui: è un evento di portata storica la promulgazione di questa enciclica, esprimo gratitudine e sono onorato che il Patriarca Bartolomeo mi abbia chiesto di trasmettere la sua gioia personale per questa enciclica". Con queste parole il Metropolita di Pergamo, Ioannis Zizioulas ha esordito presentando l'Enciclica di Papa Francesco, Laudato sì.
“L’umanità, nel suo rapporto con l’ambiente, si trova di fronte a sfide cruciali, che richiedono anche l’elaborazione di politiche adeguate, che peraltro figurano nell’agenda internazionale. Certamente la Laudato si’ potrà e dovrà avere un impatto su questi processi”. Sono le parole del cardinale Peter Appiah Turkson, primo “estensore” della bozza dell’Enciclica di Papa Francesco, presentata oggi in Vaticano.
Sei capitoli, 190 pagine, 246 paragrafi. I numeri dell’enciclica di Papa Francesco danno l‘idea di un lavoro in grande. In effetti il testo è ricco di ogni tipo di riferimento ai temi che possono avere a che fare con l’ambiente e il creato di cui ovviamente fa parte l’uomo.
La prima enciclica tutta di Francesco stravolge gli schemi di questo genere letterario e magisteriale. Laudato si’ non è solo un atto di magistero sulla dottrina sociale, è la nascita di un nuovo genere letterario nei documenti pontifici. Normalmente, in epoca moderna, in una enciclica i pontefici hanno inserito dei temi dottrinali che segnavano il magistero. Ma la Laudato si’ non è un testo dottrinale, è piuttosto una lettera pastorale basata sul metodo classico latinoamericano del vedere, giudicare, agire. Così il testo è diviso in sei capitoli, ma di fatto in tre parti. Ed è lo stesso Papa Francesco nei primi paragrafi a spiegarlo.
“Custodire il creato, custodire l’intera creazione”. Quello ambientale è certamente uno dei temi chiave del pontificato di Francesco. Il Papa lo ha ribadito fin da subito, fin dalla Messa di inizio del ministero petrino il 19 marzo 2013. E ora questa colonna portante si inserisce nella grande tradizione delle encicliche sociali dei Romani Pontefici.
Il Regno di Dio è “una realtà umanamente piccola e apparentemente irrilevante. Per entrare a farne parte bisogna essere poveri nel cuore; non confidare nelle proprie capacità, ma nella potenza dell’amore di Dio; non agire per essere importanti agli occhi del mondo, ma preziosi agli occhi di Dio, che predilige i semplici e gli umili. Quando viviamo così, attraverso di noi irrompe la forza di Cristo e trasforma ciò che è piccolo e modesto in una realtà che fa fermentare l’intera massa del mondo e della storia.”
Come annunciato dalla Sala Stampa della Santa Sede, l'Enciclica di Papa Francesco “Laudato sii” sarà presentata il prossimo 18 giugno presso l'Aula Nuova del Sinodo.
Il 18 giugno prossimo sarà pubblicata l’Enciclica di Papa Francesco. Ne ha dato notizia stamane attraverso un comunicato la Sala Stampa della Santa Sede.
È un dovere alla solidarietà, quello sottolineato dall’arcivescovo Silvano Maria Tomasi, osservatore Permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite di Ginevra, in un intervento tenuto al briefing tecnico su “Clima e Salute” della 68esima Assemblea Generale della Salute. Un richiamo che pone i suoi pilastri sul dovere di rispettare e proteggere, concetti chiave della diplomazia della Segreteria di Stato guidata dal Cardinal Pietro Parolin, e sui risultati di un workshop che si è tenuto alla Pontificia Accademia delle Scienze, lo scorso 28 aprile.
Eleggeranno domani il loro nuovo presidente, e le attese sono tutte lì. Ma il dibattito riguardante Caritas Internationalis è più ampio. Si tiene la prima assemblea generale da quando gli statuti di Caritas Internationalis sono stati riformati. Con il motu proprio “Intima Ecclesiae Natura,” Benedetto XVI aveva rafforzato la collaborazione tra Caritas Internationalis e Santa Sede, con l’idea di rendere viva e presente l’identità della Chiesa Cattolica. La linea guida degli statuti era proprio quella della Carità nella Verità, che è anche il titolo dell’enciclica sociale di Benedetto XVI. Come è stata implementata in questi tre anni? E come lo sarà ancora?
Si sono salutati in maniera informale per circa mezzora, Papa Francesco e Ban Ki Moon. Un incontro non inserito nell’agenda ufficiale del Papa, ma di certo molto desiderato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite. Che ha accettato un invito della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali pur di essere in Vaticano, e parlare di ecologia. D’altronde, tutti attendono con ansia l’enciclica sull’ecologia che Papa Francesco dovrebbe pubblicare prossimamente.
Sconfiggere la fame. Distribuire la terra in maniera giusta. Superare gli squilibri della terra. Sono le sfide contenute in “Terra e cibo,” l’ultimo documento promosso dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Un documento che aiuta anche a comprendere le sfide che saranno contenute nella prossima enciclica sull’ambiente che Papa Francesco dovrebbe pubblicare a giugno. Perché la prima bozza era stata presentata al Papa dal Pontificio Consiglio Giustizia e Pace a luglio del 2014. Ed era una bozza che comprendeva anche i temi della terra e della fame, oltre a una serie di contributi varissimi sul tema dell’ambiente.
La tanto attesa enciclica sull’ecologia di Papa Francesco ha suscitato l’interesse internazionale in vista di appuntamenti cruciali per il pianeta. La prossima Conferenza ONU sul Cambiamento Climatico si terrà a Parigi nel 2015, e un supporto papale a qualunque delle nazioni che si siederanno ad un tavolo potrebbe spostare i bilanciamenti in favore dell’una o dell’altra parte.