L'Enciclica di Papa Francesco pochi giorni prima della chiusura del Sinodo dei Vescovi. "Dilexit nos" sulla devozione al Sacro Cuore di Gesù
Quella che sarà presentata giovedì prossimo sarà la quarta enciclica del pontificato di Papa Francesco. Sarà intitolata Dilexit nos sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo. Secondo le intenzioni del Papa – precisate dallo stesso Pontefice nel giugno scorso – si tratterà di una enciclica che raccoglierà “le preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, a tutta la Chiesa” il culto del Sacro Cuore di Gesù “carico di bellezza spirituale”.
Un appello alla recita del Rosario per combattere i mali del mondo. Lo fece Papa Pio XII nel 1951 con la Enciclica Ingruentium malorum.
“Penso che la riflessione e il dialogo su questa Enciclica possa essere di aiuto non solo per la Federazione Russa, dove il dialogo tra cristiani e musulmani è chiamato a crescere, ma per la famiglia umana nel suo insieme.
Sabato scorso la firma ad Assisi e domenica la diffusione. Si tratta della terza enciclica di papa Francesco, “Fratelli tutti”. Otto capitoli, 287 paragrafi e due preghiere.
Un enciclica con un incipit pessimista che si basa sul mettere in luce le negatività del mondo contemporaneo. Un po’ di luce arriva alla fine, ma non si tratta di “speranza cristiana” piuttosto della “dimensione universale dell’amore fraterno”.
San Francesco “non faceva la guerra dialettica imponendo dottrine, ma comunicava l’amore di Dio”. Lo scrive il Papa in uno dei primi passi di Fratelli tutti, la terza enciclica del pontificato firmata ieri ad Assisi e pubblicata oggi. Un testo – ammette il Pontefice – in un certo senso ispirato dal confronto con il Grande Imam Ahmad Al-Tayyeb.
E’ una visita che inizia in forma privata quella di Papa Francesco ad Assisi oggi per la firma nel pomeriggio della sua enciclica sulla fraternità universale che si apre con una frase di San Francesco.
L'enciclica di Papa Francesco "Fratelli tutti" - terza del pontificato dopo Lumen Fidei e Laudato sì - sarà resa pubblica il 4 ottobre prossimo - festa di San Francesco - a mezzogiorno. La notizia è stata diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede.
La nuova enciclica di Papa Francesco “Fratelli tutti…” sarà firmata dal Pontefice il prossimo 3 ottobre ad Assisi. Lo hanno annunciato i Frati del Sacro Convento.
“La civiltà del mondo è civiltà cristiana; tanto è più vera, più durevole, più feconda di frutti preziosi, quanto è più nettamente cristiana; tanto declina, con immenso danno del bene sociale, quanto all’idea cristiana si sottrae. Onde, per la forza intrinseca delle cose, la Chiesa divenne anche di fatto custode e vindice della civiltà cristiana. E tale fatto in altri secoli della storia fu riconosciuto e ammesso; formò anzi il fondamento inconcusso delle legislazioni civili. Su quel fatto poggiarono le relazioni tra la Chiesa e gli Stati, il pubblico riconoscimento dell’autorità della Chiesa nelle materie tutte che toccano in qualsivoglia modo la coscienza, la subordinazione di tutte le leggi dello Stato alle divine leggi del Vangelo, la concordia dei due poteri dello Stato e della Chiesa, nel procurare in tal modo il bene temporale dei popoli, che non ne abbia a soffrire l’eterno”. Sono parole di Papa Pio X, contenute nella Enciclica “Il fermo proposito”, pubblicata l’11 giugno 1905 – 115 anni fa – diretta ai Vescovi d’Italia per l’istituzione e lo sviluppo dell’Azione Cattolica.
Il 29 maggio la Chiesa Cattolica celebra la memoria liturgica di San Paolo VI, Papa dal 1963 al 1968. La data odierna per il successore di Giovanni XXIII era di grande importanza, il 29 maggio 1920 Giovanni Battista Montini veniva ordinato sacerdote per l'imposizione delle mani del Vescovo di Brescia Giacinto Gaggia.
Esattamente 70 anni fa - era il 15 aprile 1949, Venerdì Santo - Papa Pio XII pubblicava l’Enciclica Redemptoris Nostri dedicata allo status di Gerusalemme. Una questione ancora oggi quanto mai attuale.
“La sacra verginità e la castità perfetta consacrata al servizio di Dio sono certamente, per la chiesa, tra i tesori più preziosi che il suo Autore le abbia lasciato, come in eredità”. E’ l’incipit dell’enciclica Sacra Virginitas scritta da Papa Pio XII e pubblicata esattamente 65 anni fa, il 25 marzo 1954.
Il 4 marzo 1979 - prima domenica di Quaresima - Papa Giovanni Paolo II pubblicava la sua prima enciclica “Redemptor Hominis”, dedicata a Cristo Redentore dell’uomo. Dopo questa enciclica Giovanni Paolo II pubblicherà altre 13 encicliche. Era dal 1968 - con l’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI - che un Papa non pubblicava una enciclica.
“Oggi sembra necessario riflettere sull'insieme dell'insegnamento morale della Chiesa, con lo scopo preciso di richiamare alcune verità fondamentali della dottrina cattolica che nell'attuale contesto rischiano di essere deformate o negate. Si è determinata, infatti, una nuova situazione entro la stessa comunità cristiana, che ha conosciuto il diffondersi di molteplici dubbi ed obiezioni, di ordine umano e psicologico, sociale e culturale, religioso ed anche propriamente teologico, in merito agli insegnamenti morali della Chiesa. Non si tratta più di contestazioni parziali e occasionali, ma di una messa in discussione globale e sistematica del patrimonio morale, basata su determinate concezioni antropologiche ed etiche. Alla loro radice sta l'influsso più o meno nascosto di correnti di pensiero che finiscono per sradicare la libertà umana dal suo essenziale e costitutivo rapporto con la verità. Così si respinge la dottrina tradizionale sulla legge naturale, sull'universalità e sulla permanente validità dei suoi precetti; si considerano semplicemente inaccettabili alcuni insegnamenti morali della Chiesa; si ritiene che lo stesso Magistero possa intervenire in materia morale solo per «esortare le coscienze» e per «proporre i valori», ai quali ciascuno ispirerà poi autonomamente le decisioni e le scelte della vita”. Sono le parole usate da Giovanni Paolo II nel presentare l’Enciclica Veritatis Splendor, pubblicata il 6 agosto del 1993 e di cui dunque ricorre quest’anno il venticinquesimo anniversario della promulgazione.
Era il 26 marzo del 1967 e Paolo VI pubblicava un documento dalla portata storica e sociale determinate: l'enciclica Populorum progressio.
“La collaborazione e le buone relazioni tra Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli possono trovare oggi con l’enciclica di Papa Francesco una buona continuazione e possono aiutare molto nel contesto ecumenico”. Lo spiega il cardinale Kurt Koch in un’ampia intervista all’Osservatore Romano. Certamente la Laudato Si’ tocca un tema fondamentale per le Chiese: “La tematica del creato e della sua salvaguardia indubbiamente accomuna tutti i cristiani”, ha spiegato il presidente del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.