La rivoluzione è compiuta. In quattro anni in Belgio, i cosiddetti cours de rien sono arrivati a raddoppiare la loro presenza nei curricula scolastici (da una a due ore), mentre i corsi di religione sono stati definiti facoltativi e, di fatto, marginalizzati all’interno dell’istituzione scolastica. E questo senza nemmeno prendere in considerazione l’opinione dei vescovi, marginalizzati anche dall’opinione pubblica, come denunciato dal vescovo Guy Harpigny di Tournai.