Nel 2017 saranno 500 anni che in Occidente i fratelli e le sorelle luterani hanno cominciato a separarsi dal Papa e dalla Chiesa Cattolica romana. Tuttavia più antica della Riforma e della divisione della Chiesa d’Occidente è il grande scisma d’Oriente e la divisione della cristianità in Chiesa d’Oriente e Chiesa Cattolica romana in Occidente, avvenuta nel 1054 fra Roma e Costantinopoli.
I giovani continuano a “costruire ponti”, come chiesto da Papa Francesco nell’ultima GMG a Cracovia. Nel Centro Giovanni Paolo II di Loreto torna per l’ottavo anno l’Ecumenic Camp che in questi giorni sta coinvolgendo ben 150 ragazzi di diverse confessioni cristiane: cattolici di Romania e d’Italia, greco cattolici di Romania e Ungheria, ortodossi di Romania, luterani di Svezia e Danimarca, anglicani d’Inghilterra.
Quale è la sfida più grande per la Chiesa Apostolica? “Dobbiamo ricostruire una generazione”, risponde sicuro l’arcivescovo Khajag Barsamian, primate della Diocesi della Chiesa Armena di America. Impegnato da sempre nel dialogo ecumenico, figura di spicco della Chiesa apostolica armena, l’arcivescovo spera anche che la leadership di Papa Francesco lanci un segnalale al mondo, ed che la visita possa aiutare l’Armenia ad uscire da una situazione geopolitica difficile.
Movimenti e Comunità cristiane possono ricomporre l’Europa che si sta polarizzando sempre più. Queste le parole del Vescovo evangelico-luterano Heinrich Bedford-Strohm nella prima mattinata del Congresso per partecipanti impegnati nella rete ecumenica di Insieme per l’Europa a Monaco.
Papa Francesco è in Armenia, meta del suo 14/mo viaggio apostolico internazionale. Dopo la cerimonia di benvenuto all'aeroporto di Yerevan, il Pontefice si è recato nella Cattedrale Apostolica di Etchmiadzin insieme al Catholicos di Tutti gli Armeni Karekin II.
Papa Francesco dovrebbe incontrare il prossimo 4 ottobre a Roma, nella basilica di San Gregorio al Celio, il Presidente della Comunione Anglicana, l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby. La notizia è stata resa nota dalla comunità dei monaci camaldolesi nel corso dell’ultimo appuntamento degli “Incontri Celimontani”, il ciclo di conferenze su tematiche di attualità culturale ed ecclesiale che si svolge annualmente nel monastero.
Tre giorni in Turchia, per parlare con l’episcopato, consacrare il nuovo Vicario Apostolico di Istanbul e sostenere una Chiesa che ha vissuto in questi mesi il suo rinnovamento: questo ha fatto il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali. Ci sono due nuovi vicari apostolici, più il vescovo di Smirme Lorenzo Piretto, che verrà a Roma il prossimo 29 giugno a prendere dal Papa il pallio da vescovo metropolita.Tre giorni in Turchia, per parlare con l’episcopato, consacrare il nuovo Vicario Apostolico di Istanbul e sostenere una Chiesa che ha vissuto in questi mesi il suo rinnovamento: questo ha fatto il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali. Ci sono due nuovi vicari apostolici, più il vescovo di Smirme Lorenzo Piretto, che verrà a Roma il prossimo 29 giugno a prendere dal Papa il pallio da vescovo metropolita.
“Oggi sperimentiamo spesso una “desertificazione spirituale”. Soprattutto là dove si vive come se Dio non esistesse, le nostre comunità cristiane sono chiamate ad essere “anfore” che dissetano”. Il Papa lo ha detto ricevendo in udienza una Delegazione del Direttivo della Comunione Mondiale delle Chiese Riformate.
In molti la chiamavano “la donna più straordinaria di Roma”, Elisabetta Hesselblad, è la prima svedese dichiarata Santa dopo la Riforma. Un segno importante per una piccola Chiesa cattolica che riesce a vivere in una società secolarizzata dove la Chiesa luterana ha in cinque secoli reso la vita molto difficile ai cattolici.
Il programma definitivo non è ancora stato elaborato tuttavia il viaggio di Papa Francesco in Svezia in occasione della commemorazione del del 500° anniversario della Riforma sta prendendo forma.
"Negli ultimi anni il rapporto tra Chiesa e società in Europa si è sviluppato come pure il dialogo ecumenico. Abbiamo tante commissioni: per la gioventù, per la pastorale universitaria, per le vocazioni. C’è stato un incontro tra cappellani universitari europei al confine tra Ungheria e Serbia. I giovani stessi hanno presentato la problematica della gioventù di oggi". Lo ha detto il Cardinale Peter Erdo, Arcivescovo di Budapest e Presidente del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee nel corso della conferenza stampa tenuta stamane a Roma presso la sede della Radio Vaticana al termine degli incontri che la Presidenza del CCEE ha avuto in Vaticano con Papa Francesco ed i capi dicastero della Curia Romana.
Papa Francesco ha ricevuto in udienza il Sinodo Permanente della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina guidato da Svjatoslav Ševčuk, Arcivescovo Maggiore di Kyïv-Halyč.
Questo incontro è “una gioia e un momento di grazia”. Così Papa Francesco ha salutato Abuna Mathias I, Patriarca della Chiesa ortodossa etiope Tewahedo ricevuto questa mattina in udienza.
Quando si parla di Chiesa Ortodossa è bene fare una doverosa precisazione: si parla di un insieme di Chiese nazionali autonome con a capo un Patriarca. Per questo sono dette autocefale, ovvero ogni chiesa ha un proprio singolo capo. L’insieme delle Chiese Ortodosse riconosce un primato d’onore al Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, una sorta di primus inter pares.
"È' stata una conversazione di fratelli. Punti chiari che preoccupano entrambi. E abbiamo parlato con totale franchezza. Io mi sono sentito davanti a un fratello e anche lui mi ha detto lo stesso. Due vescovi che parlano sulle situazioni delle loro chiese". Lo ha confidato Papa Francesco ai giornalisti ammessi sul volo papale nel viaggio tra Cuba e il Messico, al termine dello storico incontro con il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill.
Famiglia e vita al centro della dichiarazione congiunta di Papa Francesco e il Patriarca Ortodosso Kirill. I quali, oltre a parlare di cristiani perseguitati, oltre a sottolineare l’importanza della libertà religiosa, mettono un punto preciso sui temi che più toccano il mondo occidentale. Ovvero che la famiglia è quella che si crea da un unione tra un uomo e la donna, protesa alla vita. E che la vita umana è sempre più minacciata dalla pratica dell’aborto, dell’eutanasia e della procreazione medicalmente assistita.
“Sono felicissimo. Io ho lasciato fare. Ho solo detto che volevo incontrare e riabbracciare i miei fratelli ortodossi. Tutto qui. Sono stati due anni di trattative di nascosto, ben condotte da vescovi bravi. Per gli ortodossi se n’è occupato Hilarion, che oltre a essere bravo è anche un artista, un musicista. Hanno fatto tutto loro”. Così il Papa, secondo quanto riporta il Corriere della Sera, commentando l’incontro con il Patriarca Ortodosso di Mosca Kirill il prossimo 12 febbraio a Cuba.
Forse la prima conseguenza del “Grande e Santo Concilio” pan-ortodosso convocato a Creta dal 16 al 27 giugno sarà il tanto sospirato incontro tra il vescovo di Roma e il Patriarca ortodosso russo. Francesco e Kirill potrebbero incontrarsi in Messico, durante il viaggio che il Papa vi terrà dal 12 al 18 febbraio prossimi, perché Kirill sarà già a Cuba in quei giorni. E Kirill ha intenzione di capitalizzare il più possibile in vista del Concilio Pan-Ortodosso, mostrandosi per la Santa Sede un interlocutore valido quanto Bartolomeo I, Patriarca di Costantinopoli, che questo Concilio lo ha voluto, sostenuto e organizzato.
Domani sera alle 21,15 a Prato il Vescovo Franco Agostinelli, il pastore Mario Affuso della Chiesa evangelica e il sacerdote ortodosso rumeno Ioan Saghin si incontreranno presso la Camera di Commercio cittadina per un momento di preghiera nell’ambito della Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani.
L’impegno comune di Cattolici, Protestanti ed Ortodossi per l’unità dei cristiani è stato il tema centrale della consueta udienza generale tenuta dal Papa nell’Aula Paolo VI. Dobbiamo riscoprire il Battesimo – ha spronato il Pontefice – “andando al di là delle nostre divisioni”. “La Prima Lettera di Pietro – ha aggiunto il Papa – è rivolta alla prima generazione di cristiani per renderli consapevoli del dono ricevuto col battesimo e delle esigenze che esso comporta. Anche noi, in questa Settimana di preghiera, siamo invitati a riscoprire tutto questo, e a farlo insieme, andando al di là delle nostre divisioni”.