Un impegno solenne, contenuto una dichiarazione di poco meno di una pagina, che in fondo può essere riassunto con uno slogan: “Pensare ecumenicamente”. E così ha fatto Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, che ha firmato insieme al copresidente Jesùs Moran la “dichiarazione di Ottmaring”, dal nome del Centro Ecumenico dove il Consiglio generale del Movimento si è riunito.
“Nutro la speranza che la vostra opera possa indicare vie preziose al nostro percorso, facilitando il cammino verso quel giorno tanto atteso in cui avremo la grazia di celebrare il Sacrificio del Signore allo stesso altare, come segno della comunione ecclesiale pienamente ristabilita”.
Riconciliazione. É questa la parola chiave delle riflessione di questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2017, la parola chiave che il Papa usa nella omelia del vespro della festa delal conversione di San Paolo.
“Preparando la commemorazione comune della Riforma, cattolici e luterani hanno preso maggiormente coscienza anche del fatto che il dialogo teologico rimane essenziale per la riconciliazione e va portato avanti con impegno costante”. E’ l’invito di Francesco alla Delegazione Ecumenica Chiesa Luterana di Finlandia in occasione dell’annuale Pellegrinaggio ecumenico a Roma per la festa di Sant’Enrico.
Sarà lo splendore dell’arte del Duomo di Monreale, arte che racconta la cristianità ancora unita, ad accogliere il 21 e 22 gennaio, una commemorazione dei 500 anni della riforma luterana. Due giornate, inserite nella settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, che si svolge tradizionalmente dal 18 al 25 Gennaio: “L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione”.
Lascia la Puglia ricordando l’arma comune di tutti i cristiani, il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. “Un’arma forte, un’arma di pace, un’arma invincibile, che è la preghiera”. Un’arma con cui combattere le ingiustizie del mondo, dalla mercificazione degli esseri umani al depauperamento delle risorse naturali. Un’arma comune, per un grido comune: quello che ha lanciato con Papa Francesco all’Isola di Lesbo “verso tutti i potenti della terra, verso coloro che hanno in mano le sorti dell’umanità”.
“In questo momento storico l’unità del cammino ecumenico si fa su tre strade: camminare insieme con le opere di carità, pregare insieme, e riconoscere la confessione comune nel martirio per Cristo, nell’ecumenismo del sangue”. Così Papa Francesco nell’intervista ad Avvenire del 18 novembre scorso indicando le tre vie su cui muoversi oggi per incontrare i fratelli cristiani separati. E nell’ecumenismo del calendario e della preghiera comune sembra inserirsi anche una recente decisione della Conferenza Episcopale Italiana. Con una circolare indirizzata a tutti i vescovi il 9 novembre scorso in ricezione del competente Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 4 precedente, il presidente della CEI, cardinale Angelo Bagnasco, ha stabilito che a partire dal 6 dicembre 2017 diventerà obbligatoria la memoria della ricorrenza di San Nicola vescovo, che è attualmente facoltativa. Una solennità a cui la città di Bari, che ne custodisce i resti, si prepara già a partire da quest’anno con la celebrazione della festa alla presenza del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, che prima di arrivare al capoluogo regionale compirà un pellegrinaggio in Puglia a partire dal 1° dicembre, visitando Lecce e l’abbazia di Cerrate, nei pressi di Squinzano, un tempo officiata dai monaci basiliani.
“Questo incontro e la preghiera che insieme eleveremo oggi al Signore invocano proprio il dono della pace. Siamo infatti costernati per quanto continua ad accadere in Medio Oriente, specialmente in Iraq e in Siria. Lì si riversa su centinaia di migliaia di bambini innocenti, di donne e di uomini la violenza terribile di sanguinosi conflitti, che nessuna motivazione può giustificare o permettere. Lì i nostri fratelli e sorelle cristiani, nonché diverse minoranze religiose ed etniche sono purtroppo abituati a soffrire quotidianamente grandi prove”. E’ il pensiero principale di Papa Francesco espresso nel suo incontro con Mar Gewargis III, Catholicos, Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente.
Unità dei cristiani: quale modello di piena comunione? E’ il tema e la ricerca dei partecipanti alla Sessione Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani ricevuti nella Sala Clementina questa mattina da Papa Francesco. “Ho avuto l’opportunità di vivere tanti significativi incontri ecumenici – dice Francesco - sia qui a Roma sia durante i viaggi. Ognuno di questi incontri è stato per me fonte di consolazione, perché ho potuto constatare che il desiderio di comunione è vivo e intenso”.
"Come cattolici facciamo parte di una grande famiglia, sostenuta dalla medesima comunione. Vi incoraggio a vivere la vostra fede nella preghiera, nei Sacramenti e nel servizio generoso verso quanti sono bisognosi e sofferenti. Vi esorto ad essere sale e luce nelle circostanze in cui vi trovate a vivere, con il vostro modo di essere e di agire, secondo lo stile di Gesù, e con grande rispetto e solidarietà verso i fratelli e le sorelle delle altre chiese e comunità cristiane e verso tutte le persone di buona volontà". Lo ha detto il Papa prima di recitare l'Angelus, al termine della Messa con la comunità cattolica nello stadio di Malmoe, ultima tappa del Viaggio Apostolico in Svezia.
"L’evento di oggi è nato da 15 anni di impegno tra la Federazione Luterana Mondiale e la Chiesa Cattolica, e si basa sulla dichiarazione del 1999. Ed è la base anche per tutte le Chiesa riformate". Lo ha detto in conferenza stampa Martin Junge, Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale, commentando la commemorazione comune del 500/mo anniversario della Riforma di Lutero a cui ha partecipato Papa Francesco.
L'aereo con a bordo Papa Francesco è atterrato in Svezia poco prima delle 11.
Un processo “irreversibile” quello del cammino ecumenico, che si nutre della “testimonianza dei cristiani”, e che è un antidoto alla società secolarizzata. Il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, alla vigilia del viaggio di Papa Francesco in Svezia analizza i temi del viaggio in una intervista al Centro Televisivo Vaticano. Con una certezza: “Questo viaggio è una pietra miliare.”
Le interviste di Papa Francesco ormai non sono più una rarità, ma certo quando sono fatte da suoi confratelli hanno un sapore in più di “famiglia”.
Per capire il senso del viaggio del Papa in Svezia bisogna ricordare anche la situazione delle due Chiese, quella cattolica e quella luterana, e la storia stessa della Riforma in Svezia.
La Svezia attende Papa Francesco. Il 31 ottobre a Lund la antica cattedrale romanica, oggi officiata dalla Svenska Kyrkan, sarà il luogo per la commemorazione della Riforma luterana organizzata dalla Federazione Luterana mondiale in collaborazione con il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani.
Con due testi molto personali, Papa Francesco e il Papa emerito Benedetto XVI rendono omaggio alla figura di Bartolomeo, Patriarca Ecumenico di Costantinopoli. “Un uomo che cammina nella fede”, lo descrive Papa Francesco. “Un patriarca davvero ecumenico, in tutti i sensi del termine”, lo definisce Benedetto XVI, che rivela che il Patriarca lo è anche andato a trovare nel monastero Mater Ecclesiae, dove si è ritirato dopo la rinuncia al pontificato. Sono due testimonianze che compaiono – come prefazione e riflessione – nel libro Bartholomew. Apostle and Visionary, curato da John Chrissavgis, portavoce del Patriarca. Si tratta di un omaggio a Bartolomeo nel 25esimo anniversario della sua elezione, con vari contributi importanti. Tra cui quelli del Papa e del Papa emerito.
Il Presidente del Pontificio Consiglio per l'Unità dei Cristiani, il Cardinale Kurth Koch, terrà una conferenza su “La passione per l'unità della Chiesa. Scenari e sfide del dialogo ecumenico”. L’evento si svolgerà Venerdì 14 ottobre 2016, ore 10 – 12, al Teatro Piccolo Valdocco, in via Salerno 12 a Torino. Organizzato dalla Commissione Interregionale Piemonte-Valle d'Aosta per l'Ecumenismo, presenzierà l’Arcivescovo di Torino, Mons. Cesare Nosiglia.
Dopo aver pregato insieme ieri sera nella chiesa romani dei santi Andrea e Gregorio al Celio, Papa Francesco ha incontrato nuovamente stamane l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, accompagnato dai Primati delle Province Anglicane.
Papa Francesco ed il Primate della Chiesa Anglicana Justin Welby hanno recitato insieme i Vespri nella chiesa romana dei Santi Andrea e Gregorio al Celio, commemorando il 50° anniversario dell’incontro tra Paolo VI e l’Arcivescovo di Canterbury Michael Ramsey.