Dopo trenta anni, la Pontificia Commissione Ecclesia Dei cessa di esistere. Con un motu proprio, Papa Francesco la trasforma in un ufficio della Congregazione della Dottrina della Fede. La commissione lavorava al dialogo con il mondo tradizionalista. Un dialogo che non riguardava solo i lefevbriani, come si pensa comunemente, ma tutta la galassia di movimenti cattolici che continuare a celebrare con il rito di San Pio V.
Dal 2009 ad oggi si alternano notizie sulla Fraternità sacerdotale di San Pio X, i cosi detti “lefevriani”. Entreranno in piena comunione con Roma o no? Lo faranno presto o no? Ci sarà una Prelatura personale per loro o no?
L’ultimo tentativo, in ordine di tempo, di ristabilire la piena comunione con la Fraternità Sacerdotale San Pio X lo ha fatto Papa Francesco: le confessioni del movimento scismatico dal 1988 saranno valide durante l’Anno Santo. Una mossa che, mentre ci sono ancora colloqui dottrinali in corso, rappresenta in fondo una mano tesa, e toglie ai cosiddetti lefevbriani ogni possibile appiglio su una scarsa volontà del Papa che loro avevano considerato un “modernista.”