Si chiama Fiducia Supplicans ed è una dichiarazione in 45 punti in cui, sostanzialmente, il Dicastero per la Dottrina della Fede riprende la questione delle benedizioni alle coppie formate da persone dello stesso sesso e ribadisce che no, non si può definire matrimonio ciò che non lo è, né legittimarlo, ma che la cura pastorale è fondamentale. E, in effetti, la dichiarazione è definita una “dichiarazione sul senso pastorale delle benedizioni”, e include un approccio che permette una benedizione delle coppie irregolari senza, a detta del Cardinale Victor Manuel Fernandez, prefetto del Dicastero, andare a cambiare la dottrina tradizionale.
L’ultimo responsum del Dicastero della Dottrina della Fede è su una questione che potrebbe sembrare scontata, ma che invece colpisce molto una porzione della Chiesa, specialmente (pare) in America Latina. Perché il vescovo Ramón Alfredo de la Cruz Baldera di San Francisco de Macorìs (Repubblica Dominicana) pone il problema della ragazze single che “si astengono dalla comunione per la paura del rigorismo del clero e dei responsabili della comunità”, e addirittura mette in luce che in alcuni Paesi sia sacerdoti che alcuni laici “impediscono, di fatto, alle madri che hanno avuto un figlio fuori dal matrimonio di accedere ai sacramenti e persino di battezzare i loro figli”. E no, risponde il Cardinale Fernandez, “essere ragazze madri non impedisce l’accesso all’Eucarestia”.
Un comunicato vaticano ha reso noto che Papa Francesco ha deciso di esaminare il caso di padre Marko Rupnik, affidando l'indagine al Dicastero della Dottrina della Fede e derogando alla prescrizione per consentire lo svolgimento del processo.
Il Cardinale Gerhard Ludwig Mueller, prefetto emerito della Congregazione della Dottrina della Fede, pubblica un manifesto sulla fede, diviso in cinque punti costellati da citazioni del Catechismo della Chiesa Cattolica, che conclude con un appello affinché il Signore faccia “conoscere quanto è grande il dono della fede cattolica, attraverso il quale si apre la porta della vita eterna”.