C’è chi dice che la diplomazia della Santa Sede è inutile, perché non produce santi, e solo lì dove ci sono semi di santità la Chiesa deve stare. C’è, però, la storia di un sacerdote, diplomatico della Santa Sede fino alla morte prematura a soli 38 anni, che smentisce questo adagio molto in voga tra quanti vorrebbero una Chiesa solo spirituale ma per niente impegnata nella formazione del mondo. È la storia di Giuseppe Canovai, sacerdote catapultato al rango di diplomatico della Santa Sede. Morì nel 1942. La pubblicazione dei suoi diari, editi da Cantagalli e curati da monsignor Florian Kolfhaus della Segreteria di Stato Vaticana, dimostrano come anche la diplomazia della Santa Sede possa essere una strada per la santità.