Papa Francesco presiede in Piazza San Pietro la solenne celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore. Successivamente con i fedeli presenti recita la Preghiera dell’Angelus in una piazza San Pietro ornata di palme di ulivo.
Al termine della Celebrazione della Domenica delle Palme e della Passione del Signore, prima della Benedizione Apostolica, Francesco guida la recita della preghiera dell’Angelus.
È sempre più vicino il giorno della Resurrezione del Signore, la Domenica di Pasqua. Francesco, dopo essere stato dimesso dall’ospedale Gemelli a causa di un’infezione respiratoria, presiede in Piazza San Pietro la solenne celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore. La Chiesa oggi celebra l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, tra la folla che lo salutava agitando rami di palma.
Con la Domenica delle Palme, che si celebra domani, entriamo nella celebrazione della Pasqua, tempo centrale per i cristiani. Entriamo, dunque, nel periodo della Settimana Santa, al termine della Quaresima: una settimana durante la quale si rivivono i più suggestivi momenti del sublime sacrificio di Gesù Cristo attraverso commosse manifestazioni in varie parti del nostro Paese.
Con la Domenica delle Palme, che si celebra domani, entriamo nella celebrazione della Pasqua, tempo centrale per i cristiani. Entriamo, dunque, nel periodo della Settimana Santa, al termine della Quaresima: una settimana durante la quale si rivivono i più suggestivi momenti del sublime sacrificio di Gesù Cristo attraverso commosse manifestazioni in varie parti del nostro Paese.
“Alla mentalità dell’io si oppone quella di Dio; il salva te stesso si scontra con il Salvatore che offre se stesso”. Sono queste le due mentalità che si scontrano sul Calvario dice Papa Francesco nella omelia della Domenica delle Palme.
La liturgia della domenica delle Palme, che apre i riti della Settimana Santa, si svolge in due momenti: la benedizione e la processione con i rami di ulivo, che commemora l’ingresso trionfale di Gesù in Gerusalemme, e il racconto della Passione tratta dal vangelo di san Luca.
Nell'Angelus odierno dalla Basilica di San Pietro, il Papa ricorda che con la Domenica delle Palme "siamo entrati nella Settimana Santa". "Per la seconda volta la viviamo nel contesto della pandemia. L’anno scorso eravamo più scioccati, quest’anno siamo più provati. E la crisi economica è diventata pesante", commenta subito il Papa.
"Da subito Gesù ci stupisce. La sua gente lo accoglie con solennità, ma Lui entra a Gerusalemme su un umile puledro. La sua gente attende per Pasqua il liberatore potente, ma Gesù viene per compiere la Pasqua con il suo sacrificio. La sua gente si aspetta di celebrare la vittoria sui romani con la spada, ma Gesù viene a celebrare la vittoria di Dio con la croce". Papa Francesco accoglie con queste parole i fedeli presenti alla solenne celebrazione liturgica della Domenica delle Palme e della Passione del Signore all’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro.
Con questa domenica iniziamo la settimana più santa dell’anno. In essa la Chiesa celebra i misteri centrali della fede: la passione, la morte, la sepoltura e la resurrezione di Cristo. Con questi eventi Gesù conclude la Sua esistenza terrena e prende avvio il tempo della Chiesa.
“Dio ci ha salvato servendoci. In genere pensiamo di essere noi a servire Dio. No, è Lui che ci ha serviti gratuitamente, perché ci ha amati per primo. È difficile amare senza essere amati. Ed è ancora più difficile servire se non ci lasciamo servire da Dio”. Papa Francesco, stiamo a casa, stiamo davanti al Crocifisso, misura dell’amore di Dio per noi.
Con la domenica delle Palme o di Passione iniziamo la settimana Santa, che la tradizione della Chiesa ha qualificata come “la Grande Settimana” perché essa ha il ha compito di preparaci alla celebrazione dell’evento che ha cambiato la storia, cioè la Resurrezione di Cristo, nella quale la vita esplodere nella sua totalità e pienezza, trionfando sulla morte.
“Cari giovani, vi invito a fare vostre e vivere nella quotidianità le indicazioni della recente Esortazione apostolica Christus vivit, frutto del Sinodo che ha coinvolto anche tanti vostri coetanei. In questo testo ognuno di voi può trovare spunti fecondi per la propria vita e il proprio cammino di crescita nella fede e nel servizio ai fratelli”. Così Papa Francesco prima di recitare l’Angelus al termine della Messa della Domenica delle Palme in cui si celebra anche la Giornata della Gioventù in ogni diocesi del mondo.
“Gesù ci mostra come affrontare i momenti difficili e le tentazioni più insidiose, custodendo nel cuore una pace che non è distacco, non è impassibilità o superomismo, ma è abbandono fiducioso al Padre e alla sua volontà di salvezza, di vita, di misericordia”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della Messa della Domenica delle Palme che ha aperto i riti della Settimana Santa. In questa domenica si celebra inoltre la ricorrenza diocesana della XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
Con questa domenica entriamo nell’unica settimana che è qualificata “santa” dalla Chiesa. La processione con le palme ci ricorda che la Pasqua è ormai vicina. Noi riviviamo, in maniera simbolica e sacra, la scena evangelica dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, gremita di popolo. Gesù viene pubblicamente riconosciuto e accolto come il Messia, il Salvatore atteso da secoli inviato da Dio per la redenzione del mondo.
Una rappresentanza di giovani ha consegnato al Papa - al termine della Messa della Domenica delle Palme in Piazza San Pietro - il documento preparatorio del Sinodo dei Vescovi, dedicato ai giovani, che si terrà in Vaticano nell’ottobre prossimo.
Nel Vangelo della Domenica delle Palme si incrociano “storie di gioia e di sofferenza, di errori e di successi che fanno parte del nostro vivere quotidiano come discepoli, perché riesce a mettere a nudo sentimenti e contraddizioni che oggi appartengono spesso anche a noi, uomini e donne di questo tempo: capaci di amare molto… e anche di odiare – e molto –; capaci di sacrifici valorosi e anche di saper lavarcene le mani al momento opportuno; capaci di fedeltà ma anche di grandi abbandoni e tradimenti”. Lo ha detto il Papa stamane nell’omelia della Domenica delle Palme che apre i riti della Settimana Santa e nella ricorrenza diocesana della XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù.
Con questa domenica iniziamo la settimana più santa dell’anno. In essa la Chiesa celebra i misteri centrali della fede: la passione, la morte, la sepoltura e la resurrezione di Cristo. Con questi eventi Gesù conclude la Sua esistenza terrena e inizia l’esistenza cristiana.
La Domenica delle Palme contiene in se il contrasto dell’entrata festosa di Gesù a Gerusalemme e del racconto della sua Passione. Lo ha spiegato il Papa, stamane, nell’omelia pronunciata in occasione della Messa della Domenica delle Palme.
Con la domenica delle Palme entriamo nella settimana più importante dell’Anno Liturgico: la “Settimana Santa” nella quale torniamo a vivere insieme a Cristo gli ultimi giorni della sua vita terrena, che culmineranno nella sua passione-morte-resurrezione.