Sulla pagine dedicata al Dicastero per la Dottrina della fede è stato pubblicato un documento con alcuni quesiti e le relative risposte
È con puntiglio da giurista che il Cardinale Francesco Coccopalmerio affronta il capitolo VIII dell’Amoris Laetitia. Lo fa in un piccolo libro pubblicato con la Libreria Editrice Vaticana, intitolato prosaicamente “Il Capitolo Ottavo della Esortazione Apostolica Post-Sinodale Amoris Laetitia”. Un libricino in cui ripropone alcune delle riflessioni che aveva già portato davanti ai giornalisti durante il Sinodo 2014, cercando “dispense” nella norma che permettano di adottare il principio della non esclusione e salvare il principio della non indissolubilità del matrimonio.
“Non è possibile negoziare sull’insegnamento di Gesù”. Il Cardinal Gehrard Ludwig Mueller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, lo sottolinea in una lunga intervista al Koelner Stadt Anseiger, il giornale della diocesi di Colonia. Una linea dritta, quella del “guardiano della fede”. Già al convegno sulla Deus Caritas Est, in una inconsueta (per lui) interpolazione a braccio, sottolineò che “non ci può essere un matrimonio tra due uomini”, e che dirlo “non significava entrare in cose politiche”, ma chiedere ai politici di “rispettare la natura umana”. E, in una intervista esclusiva ad ACI Stampa nel dicembre 2015, aveva messo in guardia da un mal interpretato concetto di misericordia: “Misericordia non significa laissez faire”.
“La Chiesa, tuttavia, nell’insegnamento circa l’ammissione dei divorziati risposati civilmente alla Santa Comunione non può piegarsi alla volontà dell’uomo, ma alla volontà di Cristo. (cf. Paolo VI, Discorso alla Rota Romana, 28.01.1978; Giovanni Paolo II, Discorso alla Rota Romana, 23.01.1992;29.01.1993; 22.01.1996). Pertanto, la Chiesa non può lasciarsi condizionare né da sentimenti di falsa compassione per le persone, né da falsi modelli di pensiero, anche se diffusi nell’ambiente.” Lo ha detto il presidente della Conferenza episcopale polacca Stanisław Gądecki arcivescovo Poznań nel suo intervento al Sinodo il 10 ottobre scorso.
“Non dobbiamo lasciarci condizionare e ridurre il nostro orizzonte di lavoro sinodale come se l'unico problema fosse quella della Comunione ai divorziati risposati, occorre tenere conto dell'ampiezza delle questioni. dei lavori del Sinodo sulla famiglia. La dottrina cattolica sul matrimonio non è stata toccata né è stata messa in questione dal Sinodo precedente”. Lo ha detto Papa Francesco nel corso del suo breve intervento stamane in apertura della terza congregazione generale della XIV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi. A darne notizia è stato Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede. “Il Sinodo - ha aggiunto il Pontefice - è da vivere in continuità con l’Assemblea dello scorso anno. Sono da considerare ufficiali come documenti del Sinodo 2014 i suoi due discorsi, iniziale e finale, e la Relatio Synodi”.
Seguire il lavoro del Sinodo per un giornalista è sfida continua. Non solo ci sono gli eventi ufficiali, gli appuntamenti nella Sala Stampa della Santa Sede o nell’ Aula dove la stampa è ammessa nei momenti di preghiera comune, ma poi ci sono le lunghe attese all’aeterno dell’Aula per vedere se qualche Padre ha voglia di parlare, rilasciare interviste o solo fare due chiacchiere.
Ci sono alcune sorprese, molte conferme, e la sicurezza che il dibattito al prossimo Sinodo dei vescovi sarà perlomeno vivo. Scorrendo la lista dei membri del prossimo Sinodo dei vescovi (qui), si nota che Papa Francesco ha nelle sue scelte privilegiato la continuità con il precedente sinodo, ma ha anche voluto fare qualche scelta controcorrente. Così, tra i membri di nomina pontificia spuntano due parroci italiani. Mentre si nota, nella lista dei capi dicastero, l’assenza di Cor Unum, che attualmente è retta dal segretario, mons. Dal Toso. Ma anche l’assenza della neonata Segreteria della Comunicazione, che non è nemmeno nominata nella Comissione per l’informazione del Sinodo.
Prima udienza generale di Papa Francesco dopo la pausa estiva di luglio. Il Pontefice è tornato ad affrontare il tema della famiglia, dedicandosi in particolare ai coniugi che hanno intrapreso una nuova unione dopo il fallimento delle loro nozze.
La nomina del nuovo arcivescovo di Berlino era annunciata in Germania da almeno una settimana. Ma in Italia di lui si sa poco. Si sapeva solo che è stato uno dei partecipanti al “sinodo ombra” organizzato dal Cardinale Marx che si è svolto a fine maggio a Roma e che ha trovato molte difficoltà ad essere ospitato. Tanto che alla fine è stato accolto nel “ Centro congressi” gestito da Roma eventi, nemmeno alla Gregoriana come riportato da alcuni media.
Le conferenze episcopali iniziano a pubblicare on line i risultati del questionario di preparazione alla prossima assemblea sinodale. I più efficienti sono stati i vescovi tedeschi. I dati hanno messo in evidenza quello che del resto si conosce da tempo. Cioè che in Germania i temi di dottrina morale sono sempre più spinosi come l’accesso all’eucaristia dei divorziati risposati, uno “sviluppo” della dottrina morale per l’accoglienza pastorale delle persone omosessuali, e una “benedizione in chiesa per le seconde nozze civili»”.