Era stato tra i primi Paesi firmatari della Convenzione, e non sorprende che alla Prima Conferenza di Revisione della convenzione sulle munizioni a grappolo la Santa Sede non solo difenda il trattato, ma mette in luce la questione “non secondaria” del finanziamento, che gli Stati dovrebbero mettere a disposizione in “maniera perenne,” perché “ne va della effettiva messa in pratica” della convenzione stessa.
L’accenno di Papa Francesco nell’Urbi et Orbi di Pasqua agli accordi di Losanna sul nucleare iraniano ha testimoniato l’attenzione della Santa Sede sul tema del disarmo nucleare. Da tempo, la Santa Sede è impegnata sul tema del disarmo nucleare, e proprio ieri l’Osservatore Permanente delle Nazioni Unite a New York ha promosso con il Global Security Institute un incontro su “Armi nucleari e bussola morale”. La posizione vaticana è estremamente equilibrata: da una parte, si devono mettere in luce i grandi benefici che si possono avere dalla tecnologia nucleare. Dall’altra, si sottolinea l’assoluta necessità di un disarmo nucleare. Che avvenga subito, e nel modo più completo possibile.