Nella Pacem Dei Munus Pulcherrimum, cento anni fa, Benedetto XV tolse il veto fatto dalla Sede Apostolica ai principi cattolici di venire in visita solenne presso il Quirinale, ormai sede della monarchia italiana. Allo stesso tempo, però, sottolineò che questa “non era una rinuncia ai propri sacrosanti diritti”, diritti spazzati via con la conquista di Roma da parte dei Savoia nel 1870. È un primo passo verso la risoluzione della Questione Romana. Ma è anche un passo necessario alla Santa Sede per entrare in quel mondo multilaterale che, in quegli anni, era rappresentato dalla Società delle Nazioni.
Quali sono stati i più grandi risultati della Santa Sede nella diplomazia multilaterale? Sono risultati spesso invisibili, si trovano nelle pieghe di difficili negoziazioni dei trattati, e alla persona comune sembra a volte non si sia ottenuto niente. Eppure, in un mondo difficile e in una “dittatura del relativismo” che cerca di cambiare l’antropologia stessa dell’uomo, questi risultati rappresentano una piccola goccia al servizio del bene comune, da non sottovalutare.