La diplomazia della speranza, che non può essere altro che diplomazia della verità, ma anche diplomazia del perdono, è per Papa Francesco la risposta ad un mondo sempre più polarizzato, che vive la “sempre più concreta minaccia di una guerra mondiale”, e in cui c’è bisogno di un linguaggio comune e basato sulla buona fede, e non di documenti internazionali che praticano una “colonizzazione ideologica” cambiando terminologia e valorizzando nuovi diritti, tra cui l’inaccettabile diritto all’aborto. Ed è una diplomazia della verità che porta il Papa anche a denunciare la situazione in Nicaragua, dove vescovi sono stati espulsi, e la persecuzione dei cristiani, da quella palese, a quella nascosta che avviene anche in Europa, nonché di puntare il dito contro i conflitti che violano il diritto umanitario e colpiscono le popolazioni e le infrastrutture civili.