“In questo tempo di Chiesa così tribolato ed anche spaventato, la grande tentazione è di contare solo sulle nostre forze e perciò, al massimo, di sperare di sopravvivere al Covid19. Una speranza così piccola però potrebbe ammalare non solo i singoli, ma anche la nostra intera Chiesa diocesana”: così inizia la nuova lettera pastorale di mons. Nazzareno Marconi, vescovo di Macerata, intitolata ‘Per una Chiesa viva e non sopravvissuta’, incentrata sulla speranza cristiana.
‘Ora et Labora’ e ‘Cruce et aratro’: queste sono le regole fondamentali di vita che hanno, da sempre, ispirato e guidato il lavoro dei Cistercensi dell’Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, in provincia di Macerata, che dal sisma del 2016 non ci sono più; ma hanno lasciato un patrimonio inestimabile che ha impreziosito il valore fondamentale del territorio maceratese.
Una settimana particolare quella vissuta dai maceratesi nella loro città, che ricorda terribilmente i film ‘Bowling a Colombine’ ed ‘Un giorno di ordinaria follia’: prima il macabro delitto della diciottenne Pamela Mastropietro, ospite della comunità di recupero ‘Pars’ di Corridonia, da parte di Innocent Oseghale, accusato di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere; ed il conseguente ‘raid’ di Luca Traini, che ha ferito sei persone a bordo di una macchina lanciata nelle vie maceratesi.
“Annunciatelo dai tetti! (Mt 10,27) è un comando di Gesù e sgorga dal Suo desiderio di diffondere nel mondo la Sua Parola, la Sua esperienza del vero Dio, che è Padre misericordioso. Annunciatelo dai tetti: che Dio ci ama, che Dio è presente ed attivo nel mondo. Che Dio non lascia cadere neppure un passerotto e quindi con quanta maggior tenerezza ha cura di ogni uomo. All’uomo indifferente, oppure travolto dal caos della vita, Gesù annuncia il volto di un Dio che cammina con noi, questo è il messaggio da Evangelizzare, il contenuto fondamentale della Catechesi cristiana.
Con la celebrazione eucaristica delle Ceneri è iniziata la quaresima, ed il vescovo della diocesi di Macerata, mons. Nazzareno Marconi, ha diffuso nelle parrocchie un libretto che accompagna giornalmente i fedeli nella preghiera e nella riflessione. Nell’introduzione il vescovo ha scritto che il tempo di quaresima sia un’occasione per viverlo nella fede, nella speranza e nella carità: “La Quaresima e la Pasqua di quest’anno per molte persone sono segnate dal terremoto e dai disagi che comporta per tutti. Sforziamoci, con l’aiuto di Dio, di non subire solo questa sofferenza, ma di offrirla nella fede, perché diventi una occasione di maturazione umana e cristiana. Quando tutto vacilla si scoprono le cose veramente preziose: quelle che non crollano e su cui appoggiare la vita come su un fondamento solido”.
Con la sua prima lettera pastorale, ‘Ri-farsi prossimo’, il vescovo di Macerata, Nazzareno Marconi, a due anni dalla sua elezione ha scelto un titolo, che si rifà alla lettera del card. Martini, dedicato alla Carità attraverso la parabola del Buon Samaritano.