“La vostra è una vocazione, è una missione! Con il vostro lavoro e la vostra creatività, con l’uso intelligente dei mezzi che la tecnologia mette a disposizione, ma soprattutto con il vostro cuore: si comunica con il cuore. Siete chiamati a un compito grande ed entusiasmante: quello di costruire ponti, quando tanti innalzano muri, i muri delle ideologie; quello di favorire la comunione, quando tanti fomentano divisione; quello di lasciarsi coinvolgere dai drammi del nostro tempo, quando tanti preferiscono l’indifferenza. Questo fa tanto male”. Lo ha detto stamane il Papa nel corso dell’udienza ai partecipanti alla plenaria del Dicastero per la Comunicazione.
Due nuove nomine al Dicastero per la Comunicazione
oggi ad una struttura piuttosto pesante e articolata.
Papa Francesco ha nominato questa mattina nuovi Membri del Dicastero per la Comunicazione.
Papa Francesco ha nominato stamane Assistente ecclesiastico del Dicastero per la Comunicazione Don Luigi Maria Epicoco, del clero dell’Arcidiocesi de L’Aquila.
“La domanda che voi vi dovete fare è: “Quanti? A quanti arriva?”, perché c’è il pericolo – per tutte le organizzazioni – il pericolo di una bella organizzazione, un bel lavoro, ma che non arrivi dove deve arrivare... Un po’ come il racconto del parto del topo: la montagna che partorisce il topolino... Tutti i giorni fatevi questa domanda: a quanta gente arriviamo? A quanti arriva il messaggio di Gesù tramite “L’Osservatore Romano”? Questo è molto importante, molto importante!”.
È stato uno dei protagonisti delle Giornate Internazionali dell’Editoria Cattolica, organizzate lo scorso giugno dal Dicastero per la Comunicazione. Da oggi, Jean-Marie Montel, direttore generale aggiunto del gruppo editoriale Bayard, diventa parte di quel dicastero, come consultore, andando dunque a rappresentare i media cattolici di Francia in un gruppo che include anche Michael Warsaw, CEO di EWTN.
Non tutti sanno che alla fine del 1963 Karol Wojtyła, insieme ad altri partecipanti al Concilio Vaticano II, dopo la seconda sessione del Concilio, fecero un pellegrinaggio in Terra Santa. I padri sinodali visitarono anche la Grecia e si soffermarono sull'Areopago ateniese. È in questo luogo che 2000 anni prima san Paolo di Tarso predicò, come viene descritto negli Atti degli Apostoli: “Cittadini ateniesi, vedo che in tutto siete molto timorati degli dei. Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara con l'iscrizione: Ad un dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio”. Karol Wojtyła, incantato dai monumenti greci e, soprattutto, colpito dall'importanza dei risultati del Concilio, tornò con il pensiero all'Areopago qualche anno dopo - nel 1965 o all'inizio del 1966 - e iniziò a scrivere le sue riflessioni: si dedica alla meditazione biblica, segue le orme di san Paolo e parola per parola esamina il sermone dell'Apostolo agli ateniesi. Ecco come nasce una serie di 13 lezioni, al centro delle quali si trova un altare con la scritta "dio ignoto". Wojtyła scisse tutto a mano ma solo recentemente sono stati ritrovati questi preziosi fogli manoscritti, 39 in totale. Su ogni pagina, in alto a sinistra compare l’incipit AMDG (Ad Majorem Dei Gloriam: Per la maggior gloria di Dio); oppure J+M: «Gesù Maria»; o il monogramma composto dalle lettere greche chi e rho, che significa Gesù Cristo (dal greco Xριςτος).
Appena dieci giorni dopo le dimissioni di Greg Burke e Paloma Ovejero ecco arrivare un nuovo assetto della Sala Stampa della Santa Sede.
Quattro parti, un unico grande racconto dei “ Grandi Papi” in coproduzione Vatican Media, Discovery Italia, Officina della Comunicazione e in collaborazione con il Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede.
“Un uomo, un Papa, un Santo’ è il titolo della serie di 12 episodi incentrati su specifici aspetti della vita e del Pontificato di Montini che a partire dal 4 ottobre sarà on line ogni giorno su Vatican News e sulle piattaforme social dello stesso portale.
Papa Francesco ha stabilito che d’ora in poi la Segreteria per la Comunicazione si chiami “Dicastero per la Comunicazione”. La decisione del Papa è arrivata dopo aver ascoltato il parere del Consiglio dei Cardinali che si occupano della riforma della Curia Romana.