C’è un lungo abbraccio con il Patriarca Ilia II, che accompagna Papa Francesco fin quasi sulla scaletta dell’aereo. Il Papa lo bacia tre volte, nell’usanza georgiana, e poi si china per parlargli all’orecchio, con l’aiuto di un interprete. Forse è qui che si ricompongono definitivamente le fratture, dopo che già l’incontro di ieri sera a Svetitskhoveli aveva aperto al cammino dell’unità che viene dall’alto.
Il cammino dell’unità non è solo una questione teologica. Ne è convinto Miqayel Ahjapayan, vescovo apostolico di Gyumri. La sua cattedrale, dedicata alle Sette Piaghe, si affaccia su piazza Vartanants, dove Papa Francesco ha celebrato la Messa lo scorso 25 giugno. E proprio a Gyumri, nel periodo dell’impero sovietico, si sono visti i fronti di un cammino fianco a fianco che non è mai terminato. Anzi, si è rafforzato.
“Al di là delle differenze che permangono, il nostro è un dialogo che basato sul rispetto e sulla fraternità arricchisce entrambe le comunità”. Papa Francesco incontra una delegazione del Consiglio Metodista, sottolinea l’importanza dei lavori della Commissione congiunta che sta sviluppando un dialogo tra Chiesa cattolica e metodista, mette in luce che ci sono sì delle divergenze, ma che queste devono essere da stimolo al dialogo.
È arrivato il 26 febbraio a Roma, e oggi, 29 febbraio, incontrerà Papa Francesco. Abuna Matthias I, Patriarca della Chiesa ortodosso Tewahedo Etiopica, ha trascorso così quattro giorni a Roma, a rinsaldare un dialogo ecumenico che il suo predecessor, Abuna Paulos, aveva portato Avanti con forza.
Cambio della guardia alla guida dei cattolici di rito bizantino in Grecia.
Jens-Martin Kruse, il pastore protestante della Christus Kirche di Roma, è felice dopo che Papa Francesco è andato a fargli visita. “E’ stato un bell’incontro con un grande Papa che si sente a casa anche in una chiesa luterana,” racconta al telefono. Un Papa che ha fatto anche “alcuni passi in avanti,” incoraggiando sul cammino del dialogo ecumenico.
Non osa spingersi oltre, di fronte alla domanda di una donna luterana che gli chiede quanto ci vorrà perché lei e il suo marito italiano (e cattolico) possano partecipare insieme alla Comunione. Lascia la domanda sospesa, Papa Francesco. Ma ricorda che cattolici e luterani hanno “un solo Battesimo.” E poi, nell’omelia della funzione, auspica una diversità riconciliata, e un ecumenismo basato sul servizio.
Comincia oggi il Sinodo delle Chiese valdesi e metodiste, e Papa Francesco, come ha già fatto lo scorso anno, non ha fatto mancare il suo “coriale e fraterno saluto, quale segno della sua spirituale vicinanza” ai partecipanti, con una breve lettera firmata dal Cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano.
Alla vigilia della Solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo il Papa ha ricevuto la delegazione inviata dal Patriarca Ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo, guidata dal Metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas, che il 18 giugno scorso è intervenuto alla presentazione dell’Enciclica Laudato Sì.
"Il fatto storico è l'incontro più che la richiesta di perdono". Lo ha detto il Moderatore della Tavola Valdese Eugenio Bernardini al termine dell'incontro di stamane con Papa Francesco nel Tempio Valdese di Corso Vittorio Emanuele.
Non c’è la questione ucraina tra gli argomenti trattati da Papa Francesco e il metropolita Hilarion, capo delle relazioni esterne del Patriarcato di Mosca. Almeno secondo il comunicato ufficiale del Patriarcato di Mosca, che mette in luce come – nell’incontro che i due hanno avuto lo scorso 15 giugno – sono stati affrontati altri argomenti dirimenti: i problemi delle popolazioni cristiane in Medio Oriente e Nord Africa, la necessità di una azione comune in difesa della famiglia tradizionale nelle società moderne, la cooperazione tra Chiesa Romano Cattolica e Chiesa Russa Ortodossa nella sfera della cultura.