Ci avviamo alla conclusione della Quaresima per entrare nel periodo pasquale. E l’impegno a favore delle persone più bisognose da parte delle diocesi italiane non si ferma. Domani, ultima domenica di Quaresima, collette in diverse diocesi per iniziative sociali.
Ieri e oggi chiese aperte per permettere ai fedeli di avvicinarsi al Sacramento della Riconciliazione. L’iniziativa, “24 ore per il Signore”, rientra tra le iniziative promosse del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione che quest’anno ha per tema “Egli perdona tutte le colpe”.
Ci avviciniamo alla Festa di San Giuseppe. Quest’anno la festività acquista una valenza particolare. Papa Francesco, infatti, nel 150mo anniversario della dichiarazione di San Giuseppe a Patrono della Chiesa Cattolica fatta Pio IX, l’8 dicembre 1870, ha scritto una Lettera Apostolica dal titolo “Patris Corde” con la quale ha indetto un Anno Speciale fino all’8 dicembre 2021 «nel quale ogni fedele sul suo esempio possa rafforzare quotidianamente la propria vita di fede nel pieno compimento della volontà di Dio».
Ci avviciniamo alla Pasqua e l’Ufficio Filatelico Vaticano per il francobollo sceglie un’opera d’arte italiana. E’ un quadro che raffigura la Resurrezione di Gesù che si trova oggi nella pieve di San Pietro a Figline, nella diocesi di Prato.
Con il Mercoledì delle Ceneri siamo entrati nel Tempo della Quaresima, tranne nella diocesi di Milano che segue il rito ambrosiano e dove la Quaresima inizia domenica mentre domani celebreremo la prima Domenica di Quaresima.
E’ il 30 gennaio. Papa Francesco incontra i membri dell’Ufficio catechistico nazionale della Cei nel sessantessimo della sua istituzione e ricorda il convegno nazionale della Chiesa Italiana che si è svolto a Firenze cinque anni fa. “La Chiesa italiana deve tornare al Convegno di Firenze e deve incominciare un processo di Sinodo nazionale, comunità per comunità, diocesi per diocesi”, ha detto il Papa a braccio: “anche questo processo sarà una catechesi.
Domani si celebra in Italia la Giornata per la Vita, sul tema “Libertà e vita” che vuole essere un’occasione «preziosa per sensibilizzare tutti al valore dell’autentica libertà, nella prospettiva di un suo esercizio a servizio della vita, evidenzia il Consiglio Permanente della Cei in un messaggio aggiungendo che "la libertà non è il fine, ma lo strumento per raggiungere il bene proprio e degli altri, un bene strettamente interconnesso”.
La diffusione del virus Covid-19 e le sue conseguenze continuano a preoccupare per le conseguenze sociali, e non solo, che si registrano. Sin dall’inizio, ormai circa un anno, la Chiesa cattolica italiana è stata presente con una serie di interventi per rispondere ai bisogni di tante famiglie in difficoltà. Un riconoscimento a quanto fatto dalla Chiesa di Novara è arrivato in questi giorni dal sindaco della città che ha consegnato un attestato di riconoscenza per l’impegno e il lavoro di tutta la comunità ecclesiale al vescovo Franco Giulio Brambilla.
Le comunità diocesane di Bari e Rossano-Cariati sono in queste ore in preghiera a 48 ore dall’inizio del ministero episcopale nella città di San Nicola del nuovo arcivescovo Giuseppe Satriano, proveniente dalla diocesi calabrese. Lunedì pomeriggio, infatti, farà ingresso nella diocesi di Bari il nuovo pastore.
“Mai come in questo tempo abbiamo sentito il desiderio di farci vicini gli uni gli altri, insieme alle nostre comunità che sono in Italia. La sofferenza, la malattia, la morte, le difficoltà economiche di tanti, la distanza che ci separa, non vogliamo nascondano né diminuiscano la forza di essere uniti in Cristo Gesù, soprattutto dopo aver celebrato il Natale”.
Questa settimana sono giunte notizie positive sul fronte covid per la Chiesa italiana anche se continuano ad essere tanti i sacerdoti che muoiano dopo essere stati colpiti dal virus
Ieri si è aperto un nuovo anno tra incertezze - a causa di questo virus che nel mondo e in Italia non accenna a dare segni di miglioramento – ma anche di speranze dopo l’avvio delle vaccinazioni per combattere le infezioni da Covid 19.
“Aprite la porta al Signore che nasce e non abbiate timore di salire, un passo alla volta, tenendo la mano del fratello, sul monte del dolore dell’umanità per annunciare a tutti che il nostro Dio è ancora l’Emmanuele, è il Dio-con-noi”.
Ci avviciniamo alla festa della nascita di Gesù che ci fa entrare in quella grotta per “gustare” il vero senso del Natale. Un Natale diverso, dicono in tanti, ma sempre un Natale di speranza. Dio si fa uomo e viene a “vivere” accanto a noi. Come può non essere un Natale di speranza nonostante la pandemia e le sofferenze causate?. Una speranza richiamata da tanti vescovi italiani che in questi giorni stanno scrivendo ai fedeli indicando anche alcune iniziative di particolare significato.
Ci prepariamo ad un Natale “inedito” e nelle diocesane italiane i vescovi si interrogano su come accompagnare le comunità in questo tempo “forte” per i fedeli. Nelle settimane scorse si è aperto un dibattito sulle celebrazioni eucaristiche della Vigilia e del giorno di Natale dovute soprattutto alle misure che il Governo ha preso per contrastare la diffusione del virus che purtroppo è ancora presente.
“Domenica scorsa siamo entrati nel Tempo liturgico dell’Avvento che ci prepara al Natale. E la Chiesa italiana, attraverso l’ Ufficio Liturgico Nazionale, ha messo a disposizione, sul proprio sito (anche in una versione con l’audio dei canti proposti) il sussidio liturgico-pastorale per i tempi di Avvento e Natale 2020.
Da domani e per quattro settimane la Chiesa cattolica si prepara alla festa del Natale con il tempo liturgico dell’Avvento. Nel rito ambrosiano, usato nel nostro Paese nella diocesi di Milano, questo tempo dura invece sei settimane ed è quindi già iniziato.
E’ stato presentato nei mesi scorsi a Papa Francesco la terza edizione del Messale Romano in lingua italiana che sarà obbligatorio in Italia a partire dalla domenica di Pasqua, il 4 aprile 2021.
E’ tratto dal libro del Siracide il tema, scelto da Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri. Il monito “Tendi la tua mano al povero” è l’invito che viene oggi rivolto a tutti ed è un tema di “grande attualità che non può lasciare nell’indifferenza nessuno”, scrivono i vescovi di Piemonte e Valle d’Aosta.
La pandemia da coronavirus continua a condizionare il nostro modo di vivere e anche la nostra partecipazione alle attività pastorali promosse nelle diocesi e nelle parrocchie. La Conferenza Episcopale Italiana ha chiarito, dopo il nuovo Dpcm del 3 novembre, che le celebrazioni eucaristiche proseguono come da protocollo, mentre si raccomanda prudenza per le catechesi, con provvedimenti diversi a seconda delle aree geografiche.