Un gesto concreto, raccomandato dalla Chiesa, è quello di contribuire alla Colletta del Venerdì Santo. Quest’azione si unisce al grido di aiuto che arriva dai fratelli in Medio Oriente, dove la persecuzione dei cristiani non si ferma.
In vista della Pasqua a Gerusalemme si pare la prima parte del Terra Sancta Museum dedicata alla Via dolorosa. L’appuntamento è per il 17 marzo 2016, presso il convento della Flagellazione di Gerusalemme, per rivivere la Via Crucis di Gerusalemme. Il progetto che si prevede completato per il 2017 si apre con questa sezione multimediale.
Appello del custode di Terra Santa, padre Pier Battista Pizzaballa. L’invito è soprattutto quello di “non abbandonate la Terra Santa, non c’è alcun ragionevole motivo per non organizzare un pellegrinaggio nei Luoghi Santi. La sicurezza nei santuari e nelle zone frequentate dai pellegrini è garantita. E noi cristiani di Terra Santa abbiamo bisogno più che mai della presenza e del sostegno dei pellegrini che si recano qui in preghiera da ogni parte del mondo”.
Un frate francescano iracheno della Custodia di Terra Santa, padre Dhiya Azziz, 41 anni, parroco a Yacoubieh in Siria è stato rapito sabato scorso da un gruppo di militanti di una brigata non identificata, probabilmente riconducibile alle forze jihadiste di Jabhat al Nusra.
Prima di tutto “restare in Siria”, cosa fondamentale per i frati della Custodia di Terra Santa: “La gente non ha solo bisogno di pane per vivere. A volte conta di più una parola di conforto, un abbraccio o una stretta di mano”. Soprattutto in un momento drammatico, cui “la gente ha capito che la vecchia Siria è finita e non esisterà più”.