"Oggi, assistendo ai tragici effetti di guerre, violenze e ingiustizie di vario genere, è fin troppo facile abbandonarsi al dolore e persino alla disperazione. Eppure, come membri della famiglia umana e soprattutto come credenti, siamo chiamati ad accompagnare, con amore e compassione, coloro che lottano e hanno difficoltà a trovare motivi di speranza. La speranza, infatti, è ciò che ci dà forza di fronte agli interrogativi sollevati dalle sfide, dalle difficoltà e dalle angosce della vita". Lo scrive il Papa, nel messaggio inviato ai partecipanti al primo Simposio Internazionale Interreligioso sulle Cure Palliative, promosso congiuntamente dalla Pontificia Accademia per la Vita e dalla Conferenza Episcopale Canadese.
“La fragilità e la vulnerabilità delle persone bisognose di cure palliative e di altri tipi di cure non dovrebbero mai essere consentite… Tragicamente, sono troppo spesso trascurati, o addirittura "scartati con un atteggiamento di abbandono, che è in realtà eutanasia reale e nascosta”.
“Religione ed Etica Medica: Cure Palliative e la Salute Mentale durante l'invecchiamento”. Si è parlato di questo oggi presso la Sala Stampa della Santa Sede e nel Simposio Internazionale organizzato dalla Pontificia Accademia per la Vita e dalla World Innovation Summit for Health (WISH, un’iniziativa della Qatar Foundation).
Cure palliative e malattie rare, due temi che hanno un grande impatto mediatico e infinti risvolti etici, per questo la Santa Sede fa sentire la sua voce.