Papa Francesco presiede nella Basilica Vaticana la celebrazione della Passione del Signore in occasione del Venerdì Santo. Al termine della lettura del Vangelo il Predicatore della Casa Pontificia, il Cardinale Raniero Cantalamessa, tiene l’omelia. È il giorno in cui si adora la croce, e l’amore che ha portato su quella croce Dio stesso per noi.
Dopo settant’anni di presenza nel Golfo Arabo, la Chiesa cattolica aveva bisogno di un grandeterreno per farlo il suo vero centro spirituale in quella regione.
La Croce, signum d’amore. Due pezzi di legno sono incrociati fra loro: uno è posto in orizzontale; l’altro in verticale.
La croce agli occhi del mondo appare, e non può essere diversamente, solo come un terribile strumento di tortura e di morte. E’ quanto di più ignobile e disprezzato si possa pensare perché contraddice al desiderio di potenza, di prestigio e di grandezza dell’uomo.
Sono passati 16 anni da quando Giovanni Paolo II ci ha lasciato. Molti giovani non lo hanno mai conosciuto. Anche i “millenials” non sanno di fatto chi é. Eppure tanto del suo Magistero è ancora da rileggere e scoprire.
Si devono ancora fare delle analisi, ma tutto lascia pensare che l’enorme croce di pietra alta sei metri trovata dagli archeologi dell’università del Baltisan alle pendici del K2, la seconda montagna più alta del mondo, risalga ad almeno 1000 anni fa. E questo starebbe a testimoniare che in Pakistan c’era una comunità cristiana già 1500 anni fa, prima dell’avvento dell’Islam in quelle terre.
Papa Francesco lo ha annunciato domenica scorsa al termine della Messa della Domenica dellePalme, poco prima della recita dell’Angelus: il passaggio della Croce delle Giornate Mondiali dellaGioventù e dell’Icona di Maria “Salus populi romani” dai giovani di Panamá, che hanno ospitato laGMG nel 2019, a quelli di Lisbona che ospiteranno l’evento nell’estate 2022, si svolgerà domenica22 novembre, Solennità di Cristo Re.
Nel Vangelo della Domenica delle Palme si incrociano “storie di gioia e di sofferenza, di errori e di successi che fanno parte del nostro vivere quotidiano come discepoli, perché riesce a mettere a nudo sentimenti e contraddizioni che oggi appartengono spesso anche a noi, uomini e donne di questo tempo: capaci di amare molto… e anche di odiare – e molto –; capaci di sacrifici valorosi e anche di saper lavarcene le mani al momento opportuno; capaci di fedeltà ma anche di grandi abbandoni e tradimenti”. Lo ha detto il Papa stamane nell’omelia della Domenica delle Palme che apre i riti della Settimana Santa e nella ricorrenza diocesana della XXXIII Giornata Mondiale della Gioventù.
La croce di Cristo non è masochismo spirituale, dice Papa Francesco che oggi nella festa della Esaltazione della santo Croce ha ripreso a celebrale la messa a Santa Marta.
Il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Bartolomeo I è in visita a Bologna, da poco orfana del Cardinale Arcivescovo emerito Carlo Caffarra. In città Bartolomeo ha tenuto ieri una lectio magistralis presso la sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna
L’immagine del Papa prostrato dinanzi alla Croce apre la celebrazione della Passione del Signore. Nel pomeriggio del Venerdì Santo, nella Basilica Vaticana, è il Papa a guidare la liturgia, ma è il predicatore della Casa Pontificia, Padre Raniero Cantalamessa, ad offrire una riflessione.
Nella Trasfigurazione Gesù ha fatto “risplendere nella sua stessa persona quella gloria divina che si poteva cogliere con la fede nella sua predicazione e nei suoi gesti miracolosi”. Lo ha detto il Papa introducendo la riflessione domenicale in occasione dell’Angelus della II Domenica di Quaresima.
La Croce è “simbolo dell’amore divino e dell’ingiustizia umana, strumento di morte e via di risurrezione, segno dell’obbedienza ed emblema del tradimento, patibolo della persecuzione e vessillo della vittoria”. Lo ha detto il Papa recitando la preghiera conclusiva della Via Crucis del Venerdì Santo presieduta al Colosseo.
Il demonio “promette tante cose ma all’ora di pagare paga male, è un cattivo pagatore. Ma ha questa capacità di sedurre, di incantare”. Lo ha ricordato il Papa stamane, celebrando la Messa quotidiana a Santa Marta nella memoria liturgica della Esaltazione della Croce. Al rito hanno partecipato anche i cardinali che da oggi riprenderanno i lavori del C9.