Papa Francesco, in molteplici occasioni, ha parlato del dramma della Siria sollecitando gli aiuti al popolo siriano. L’ultima vota l’ha fatto durante l’Angelus del 8 marzo trasmesso dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico.
La Siria è una terra difficile per i cristiani. E ancora di molti sacerdoti rapiti non si sa il destino. Uno di loro però dopo quattro mesi e venti giorni di detenzione ha deciso di rendere al mondo la sia testimonianza.
La Siria come il Venezuela. Cambiano i volti, la lingua, il continente ma la sofferenza della popolazione è la medesima. Ecco perché questo Natale Aiuto alla Chiesa che Soffre ha voluto pensare sia al popolo venezuelano che ai Cristiani siriani lanciando una campagna di raccolta fondi a sostegno di entrambe le comunità.
Nei giorni scorsi nella cattedrale siro-ortodossa Um al Zehnar di Homs è avvenuta una speciale cerimonia. I proprietari delle 97 abitazioni cristiane di Homs che Aiuto alla Chiesa che Soffre contribuirà a ricostruire, hanno ricevuto in dono un primo mattone in pietra con su scritto «Gesù è la mia roccia».
«Per favore, date voce alla nostra sofferenza di fronte ai vostri politici e attraverso i vostri mezzi di comunicazione».
Nella presentazione del rapporto di Aiuto Alla Chiesa che Soffre, padre Jacques Mourad ha scritto anche dei suoi giorni di prigionia nelle mani dello Stato Islamico. Una profonda esperienza che lo ha anche aiutato a riflettere sul valore della conversione. Con ACI Stampa, il rettore del monastero ormai distrutto di Mar Elian racconta invece della situazione in Siria, del perché del suo rapimento. E sottolinea che la situazione in Siria non si risolverà così presto.
“Un grido di aiuto, in soccorso dei cristiani prima, ma anche dei curdi in generale” è stato lanciato da Mons. Jacques Behnan Hindo, Arcivescovo di Hassaké-Nisibi dei Siri.
“Questa mattina fa freddo ad Aleppo, un freddo quasi glaciale e noi non possiamo riscaldarci per la mancanza di gasolio… Siamo completamente senza elettricità da più di 50 giorni. Fortunatamente l’acqua, severamente razionata, è tornata dopo un’interruzione di diverse settimane. L’unica strada che collega la città al mondo intero è stata riaperta dopo un blocco di 13 giorni.” Per la ventiquattresimo volta i Maristi di Aleppo scrivono al mondo per raccontare cosa succede in quella città una volta fiorente, la seconda più importante della Siria. Una lettera da leggere proprio ora, in Avvento. La pubblichiamo integralmente.
Sabato e domenica prossimi, 14 e 15 novembre il Presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, Vincenzo Paglia, sarà in Siria per incontrare le famiglie cristiane di Damasco e, durante la messa di domenica nella Cattedrale melkita, consegnerà il Vangelo di Luca, in versione araba, che Papa Francesco ha regalato alle famiglie del mondo a Philadelphia. Con esso consegnerà anche i primi frutti della raccolta di fondi avviata a Philadelphia per aiutare le famiglie siriane a pagare le spese di riscaldamento per il prossimo inverno.