“Il mio primo sentimento è la gratitudine. Voglio ringraziare il Signore per averci radunati qui, tutti insieme. Questo è un evento che non può essere isolato, ma deve diventare uno stile. Liberiamoci delle formalità e percepiamo che siamo veramente tutti figli di Dio. La mia prima impressione è stata un'impressione di grande vitalità. Le vostre Chiese sono vive. Lo Spirito Santo è con voi”. Lo ha detto l’Arcivescovo Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, intervenendo a Cipro alla sessione conclusiva della Conferenza delle Chiese cattoliche in Medio Oriente.
Il 1° febbraio il governo francese ha annunciato il raddoppiamento dei fondi a sostegno delle scuole cristiane in Medio-Oriente, rinnovando – e rafforzando - un impegno che la Francia porta avanti da decenni.
Come si muovono i cristiani in Medio Oriente? Lo racconta un rapporto della CNEWA, la Catholic Near East Welfare Association. Che racconta di un nocciolo duro di cristiani che restano, nonostante tutto. Ma anche del fatto che gli stravolgimenti del Medio Oriente, tra “primavere arabe” e avvento dello Stato Islamico, hanno cambiato molto la geografia cristiana del territorio.
Se in questo anno si sono potute riscoprire le meraviglie dei dipinti di angeli bizantini nella Basilica della Natività a Betlemme, e se è stata restaurata la tomba del Cristo Risorto, si deve anche alla Colletta Pro Terra Sancta, nonché ad una donazione speciale della Santa Sede. Il modo in cui sono stati distribuiti i fondi è spiegato in un rapporto pubblicato dalla Sala Stampa della Santa Sede.
Quello che accade in Medio Oriente è un genocidio? La domanda non viene posta dal punto di vista del senso comune, ma dal punto di vista legale. Da quando il termine genocidio è stato coniato (nel 1944 da Raphael Lemkin) a quando poi è stato ufficialmente adottato dalle Nazioni Unite (già nel 1946), il problema è sempre stato di trovare un confine certo e legale per stabilire quando il genocidio aveva luogo, e in che modo sanzionarlo. Ed è proprio la risposta legale che cerca il libro “Never Again. Legal responses to a broken promise in the Middle East”, curato da Ewelina Ochab.
Una petizione per chiedere alle Nazioni Unite di mantenere le promesse, e mettere in atto una road map per salvare i cristiani perseguitati. La lancia la Fondazione Novae Terrae (si può firmare qui) di fronte alle continue e preoccupanti notizie che arrivano dal Medio Oriente.