Resistere alle torture, alle privazioni, alle minacce, alla prigionia, alla solitudine, all’isolamento e infine affrontare la morte.
“Un progetto che prevedeva la riorganizzazione del materiale, la sua conservazione e il restauro di una parte di esso a causa delle precarie condizioni quando fu raccolto da Marega, ma anche la digitalizzazione, lo studio e la catalogazione dei documenti e la creazione di un database che permettesse l’accesso ai singoli documenti e a una loro descrizione. Il progetto è ora compiuto”.
Oggi il cammino mariano della preghiera per la fine della pandemia ci porta in Giappone a Nagasaki, ai piedi di una immagine che ricorda la violenza della bomba atomica ma anche la testimonianza dei “cristiani nascosti” del Giappone, la Madonna di Nagasaki.
Il Papa visiterà la Thailandia dal 20 al 23 novembre e il Giappone dal 23 al 26 novembre: ‘Proteggere ogni vita’ è il motto del viaggio nello stato nipponico con tappe a Hiroshima e Nagasaki, città devastate dalla bomba atomica.
Non solo i cristiani costretti a fare apostasia, a vivere nascosti, a rimanere nel silenzio. Il Giappone è stato anche un terreno fertile di missionari e martiri. Come i 26 giapponesi crocifissi proprio al tempo del Samurai di Cristo beatificato il 7 febbraio, sulla cui storia fu tratto un film nel 1931. Quel film è stato proiettato in Vaticano lo scorso 6 febbraio, come sottolinea l’Agenzia di Informazione Salesiana.