“Benché molti raccontino numerose notizie sugli usi e costumi di questa epoca, si deve sapere che volendo andare nei paesi degli infedeli che sono oltremare, per guadagnare qualche frutto a vantaggio delle anime, vidi e ascoltai cose grandi e meravigliose che ora posso raccontare veracemente”,
La vista di Nancy Pelosi a Taiwan ha scatenato venti di guerra anche tramite le vignette e i social.
Una vita passata all’ombra opprimente di una dittatura, di un regime che aveva fatto della privazione della libertà e della soppressione di ogni volontà individuale il proprio punto di forza. Ma paradossalmente, come spesso accade in situazioni di questo tipo, questa oppressione riesce a fiorire una forza creativa che non conosce ostacoli. Non solo.
C’erano oltre 20 mila persone ai suoi funerali, avvenuti il 2 agosto, e la morte è avvenuta lo scorso 2 agosto. La Sala Stampa della Santa Sede ha però informato solo oggi, con una nota fuori bollettino della Sala Stampa della Santa Sede, della morte di Vincenzo Huang Shoucheng, vescovo diocesano di Xiapu, nella regione di Fujan.
Un sostegno iniziato molte decadi fa. Era il 1961 quando Aiuto alla Chiesa che Soffre ha incominciato a prendersi cura dei profughi cristiani fuggiti dalla Cina. Da allora la fondazione non ha mai smesso di aiutare i cristiani cinesi a mantenere viva la fede, nonostante le gravi limitazioni imposte da Pechino.
Il dragone rosso si scuote e mostra il suo volto buono, così le immagini di Papa Francesco che prega per le vittime della esplosione di Tianjin in Cina vanno in diretta sulla televisione di stato “fanno notizia” e la notizia gira per il mondo in un baleno.