Nel messaggio di Pasqua il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Andrea Salvatore Baturi, arcivescovo di Cagliari, ha raccontato la visita compiuta nelle zone terremotate della Siria nello scorso marzo:
Da quando Aleppo è stata liberata il numero dei feriti si è ridotto ma non c’è ancora sicurezza.”. Sono parole del Prof. Emile Katti, direttore dell'Ospedale La Speranza (AL Rajaa) di Aleppo (Siria), raggiunto telefonicamente da ACS-Italia. Riferendosi ai jihadisti di al-Nusra Katti afferma: “Sono a meno di 3 km da noi, a sud-ovest, e lanciano razzi in un quartiere che dista 1 km da noi. Qualche giorno fa ci sono stati almeno 3 morti e 40 feriti.”
Per la Siria “Non servirebbe una nuova conferenza di pace, un tentativo ulteriore di mediazione?” La domanda l’ha posta il cardinale Sandri, Prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali durante il convengo del Pontificio Istituto Orientale che ha aperto le celebrazioni dei 100 di fondazione. La Siria, Damasco, Aleppo, vivono una guerra senza fine.
Accesso sicuro per le agenzie umanitarie. Pace e dignità per il popolo siriano. Ma soprattutto un immediato cessate il fuoco su Aleppo. Lo chiede il Segretario generale dei Caritas Internationalis, Michel Roy, in una nota diffusa l’11 ottobre.
Come aiutare la popolazione della Siria, martoriata da una guerra che non sembra avere fine? Se lo è chiesta Caritas Polonia. Che, come segno di misericordia tangibile a seguito della visita di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Gioventù, ha lanciato una iniziativa: un’asta online per supportare l’acquisto di una clinica mobile in Siria.
La guerra in Siria rattrista molto il mio cuore. Lo ha detto il Papa nel videomessaggio registrato in occasione della campagna per la pace in Siria promossa dalla Caritas Internationalis sul tema: Siria, la pace è possibile.
In corso in Libano - fino al 2 luglio - una sessione di formazione per personale diocesano in Siria impegnato nel servizio di carità nel contesto della crisi umanitaria siriana. Ne dà notizia il Pontificio Consiglio Cor Unum - che ha promosso l’iniziativa insieme a Catholic Relief Service (CRS), Aid to the Church in Need (ACN) e Missio.
"Il cibo è divenuta l’arma maggiormente letale del conflitto siriano". Così afferma padre Andrzej Halemba, responsabile internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre per il Medio Oriente
È l’immagine del piccolo Aylan Kurdi, rimasto senza vita su una spiaggia in Turchia, che fa da filo conduttore all’intervento dell’arcivescovo Paul Richard Gallagher, “ministro degli Esteri” vaticano, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Una immagine che gli serve per sollecitare la comunità internazionale. Sono stati troppi gli Aylan, prima. Ma ora si deve fare presto, perché anche un solo Aylan in più sarebbe troppo.
“Sarebbe folle bombardare la Siria.” Il grido del Patriarca Fouad Twal di Gerusalemme dei Latini era risuonato a margine della plenaria che i vescovi del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee hanno deciso di tenere in Terrasanta, lì dove tutto era cominciato. E nel frattempo a Roma, ad un incontro organizzato da Aiuto alla Chiesa che Soffre, il vescovo di Aleppo Antoine Audo sottolinea che “i bombardamenti non sono la soluzione. Serve piuttosto una soluzione politica.”