Dall’arcivescovo che ha ricostruito la Chiesa in Bielorussia al vescovo della Chiesa del silenzio, amatissimo nella sua diocesi: l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz, lo scorso 24 gennaio, ha lasciato ufficialmente il suo ruolo di arcivescovo di Kiev, e al suo posto è arrivato il vescovo Kazimierz Wielikoselec come amministratore apostolico.
Dopo quattro mesi e ad un passo dalla pensione, l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk può rientrare in patria. Bloccato alla frontiera lo scorso 31 agosto, di ritorno dalla Polonia, perché il suo passaporto non era stato dichiarato valido, l’arcivescovo è stato in esilio muovendosi tra Polonia e Lituania. La Santa Sede ha lavorato sottotraccia per garantire un ritorno in patria.
Sono tre in tutto i sacerdoti arrestati nell’ultima settimana in Bielorussia, tutti attaccati per aver criticato il governo o anche indirettamente aver appoggiato le proteste, che continuano ininterrotte da quando, ad agosto, le elezioni avrebbero dato la vittoria al presidente uscente Aleksandr Lukashenko. Si tratta di una crisi senza precedenti, cui l’arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz, in esilio dal 31 agosto perché il suo passaporto è stato considerato non valido per rientrare nel Paese, risponde chiedendo al Paese di consacrarsi alla Madonna.
Non c’è pace per la Chiesa cattolica in Bielorussia. Mentre continuano le proteste contro le elezioni che hanno portato alla conferma del presidente Aleksandr Lukashenko, e lo stesso presidente chiede una Chiesa nazionale (e probabilmente nazionalizzata), l’ausiliare di Minsk Yury Kasabutsky viene convocato e ammonito dal governo per aver stigmatizzato alcuni arresti in piazza. Il tutto mentre l’arcivescovo di Minsk Tadeusz Kondrusiewicz è ancora in esilio, senza la possibilità di rientrare in patria. Una situazione che ha portato ad un appello di tutti i vescovi di Bielorussia, pubblicato il 25 novembre.
È arrivata a destinazione la statua di San Michele Arcangelo, giunta nel primo santuario di Bielorussia, la chiesa dell’Assunzione e di San Stanislao di Mogilev. Ed è arrivato anche il nunzio apostolico, l’arcivescovo Ante Jozic. Ma non è ancora tornato a casa l’arcivescovo Kondrusiewicz, mentre il governo ha passato una legge che prevede la repressione dura delle proteste anche con conseguenze letali.
Non si sa ancora se l’arcivescovo Tadeusz Kondrusiewicz di Minsk sarà tra quelli che potranno partecipare alla prossima plenaria in programma a Praga dal 24 al 27 settembre. Se non potrà, però, non sarà a causa della pandemia, ma perché ancora bloccato alla frontiera tra Polonia e Bielorussia, incluso in una lista nera russo-bielorussa e dunque impossibilitato a rientrare in patria.