“La data del Battesimo va festeggiata, ogni anno, come un secondo compleanno! La data del nostro Battesimo è davvero una data importantissima! Infatti quel giorno siamo nati alla vita cristiana, alla vita in Gesù, che dura per sempre, è eterna! Poi siamo entrati nella grande famiglia della Chiesa, e lo Spirito Santo è venuto ad abitare in noi e non ci abbandona più; e infine abbiamo ricevuto l’eredità più grande che ci sia: il Paradiso!”. Lo ha ribadito ancora una volta il Papa, stamane, incontrando nell’Aula Paolo VI i cresimandi dell’Arcidiocesi di Bari-Bitonto.
L’Arcivescovo di Spoleto-Norcia, Monsignor Renato Boccardo, con apposito decreto ha stabilito che “sia sospeso ad experimentum per tre anni il ruolo di padrino/madrina per il sacramento della Cresima. I cresimandi saranno presentati al Vescovo dal parroco e da uno dei catechisti, espressione della comunità che accompagna le giovani generazioni ad approfondire e vivere la loro adesione a Cristo nella Chiesa”.
Le famiglie i bambini, nel cuore del Papa.
I doni dello Spirito Santo, come quello della pace e dell'armonia. Si sofferma su questo tema la meditazione odierna di Papa Francesco durante l’Udienza Generale in Piazza San Pietro. Continuando a parlare del sacramento della Confermazione il Papa afferma: “È proprio dello Spirito decentrarci dal nostro io per aprirci al noi della comunità cristiana, come pure al bene della società in cui viviamo”. “Ricevere per dare”, ribadisce il Papa a braccio.
Papa Francesco durante l’Udienza Generale odierna continua il nuovo ciclo di catechesi sul sacramento della Confermazione, incentrando la sua meditazione sul sigillo dello Spirito. Il Pontefice spiega, passo dopo passo, i gesti e i simboli che accompagnano il cresimando nel rito del sacramento.
È con un decreto ad experimentum della durata di 3 anni che il vescovo Gianfranco Todisco, di Melfi-Rapolla- Venosa, ha “abolito” i padrini e le madrine per Battesimo e Cresima. Una scelta radicale, con uno scopo educativo: spesso – si legge nel decreto – manca “una responsabilità di trasmettere la fede con la testimonianza di vita”, e quindi c’è bisogno di una nuova pastorale, a partire dai genitori (che prendono di fatto il ruolo dei padrini) e dalla comunità.