Dal Sudan al Cile, dalla Malesia all’Irlanda, sono moltissime le iniziative messe in campo dalle organizzazioni della Chiesa in tutto il mondo per aiutare i migranti a contrastare la pandemia COVID 19. Sono tutte raccolte in un bollettino della Sezione Migranti e Rifugiati, a testimoniare come l’attenzione della Chiesa per i migranti, siano essi sfollati, rifugiati o migranti economici. Migranti che hanno particolare bisogno di aiuto nella crisi della pandemia.
Una delle eredità del coronavirus è la forte limitazione alla libertà di religione, che ha portato alla chiusura dei luoghi di culto e della proibizione delle liturgie. E per questo, i vescovi europei invocano “il ristabilimento di relazioni Stato-Chiesa normali e basate sul dialogo ed il rispetto dei diritti fondamentali”. Riunite in videoconferenza, le presidenze di CCEE e COMECE centrano la loro discussione annuale sull’Europa dopo la pandemia. E il tema della libertà religiosa emerge prepotente, insieme al ruolo centrale della famiglia in tempo di pandemia, il rischio dell’individualismo, il lavoro fatto dalla Chiesa, la sfida data dalle liturgie in streaming.
Sono 12 i contagiati del COVID 19 in Vaticano. Lo afferma Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, in una dichiarazione diffusa in serata. Il dipendente lavorava comunque da remoto da marzo e non è tornato a lavoro.
Coronavirus, salgono a nove i casi vaticani. Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa vaticana, ha comunciato che "si è aggiunto nei giorni scorsi un nono caso di positività agli otto già registrati all’interno dello Stato della Città del Vaticano e tra i dipendenti della Santa Sede".
Un fondo per la risposta alla pandemia del COVID-19, che supporterà le Caritas locali nel continuare la loro opera di assistenza a tutti i livelli: lo lancia Caritas Internationalis, l’organismo vaticano che raccoglie in federazione 162 Caritas locali, che allo stesso tempo fa un appello per contribuire il fondo, in modo da permettere alle varie organizzazioni di continuare a fornire i consueti servizi salvavita e allo stesso tempo di essere efficaci nella risposta al coronavirus.
Papa Francesco ha chiesto al Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale di creare una Commissione, in collaborazione con altri Dicasteri della Curia Romana, "per esprimere la sollecitudine e l’amore della Chiesa per l’intera famiglia umana di fronte alla pandemia di Covid-19, soprattutto mediante l’analisi e la riflessione sulle sfide socio- economiche e culturali del futuro e la proposta di linee guida per affrontarle".
"Ogni giorno pregherò e chiederò a tutti di pregare il Signore per i benefattori. Non ci sono molte parole per esprimere il più vivo ringraziamento a tutti coloro che hanno preso a cuore l’Ospedale. La comunità di Erba-Brianza ci ha sorpreso e commosso". Fra Giampietro Luzzatto, priore dell'ospedale Sacra Famiglia Fatebenefratelli di Erba (Como), così scrive nella lettera aperta con cui ringrazia tutti coloro che che hanno voluto donare per l'emergenza Covid 19, supporto economico e dispositivi di protezione.
Nel mezzo della pandemia di Covid 19, di fronte alle ipotesi di dare priorità nelle cure a quanti hanno più possibilità di salvarsi, il Dicastero Laici, Famiglia e Vita lancia un allarme e chiarisce: “Salvare la vita delle persone anziane che vivono all’interno di strutture residenziali o che sono sole o malate, è una priorità tanto quanto salvare qualunque altra persona”.
"Ai sei casi comunicati, si è aggiunta la positività di un ulteriore dipendente della Santa Sede, già in isolamento dalla metà di marzo per via della moglie, che era risultata positiva al Covid-19 dopo aver prestato servizio nell’ospedale italiano dove lavora". Questa è la comunicazione ufficiale del Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.