Venerdì 27 marzo i Pastori, che ne avranno la possibilità, si recheranno da soli a un Cimitero della propria Diocesi per un momento di raccoglimento, veglia di preghiera e benedizione.
In questo momento difficile, vorrei assicurare ai fedeli e ai pastori della Chiesa in Italia la vicinanza spirituale, la solidarietà e la preghiera della Chiesa che è in Polonia - ha sottolineato il presidente della Conferenza Episcopale Polacca l’arcivescovo Stanisław Gądecki nella sua lettera agli italiani. Allo stesso tempo, ha chiesto ai fedeli polacchi di unirsi alla preghiera di stasera per la cessazione dell’epidemia di coronavirus in questo paese più colpito dall’epidemia.
“La più efficace testimonianza che possiamo dare è in primo luogo l'obbedienza serena e convinta a quanto ci viene richiesto da coloro che ci governano, sia a livello statale che ecclesiale, a tutto ciò che viene disposto per la salvaguardia della nostra salute, sia come privati cittadini che come comunità”.
In questi giorni, in cui molti cattolici, purtroppo, sono impossibilitati a ricever l'Eucarestia, a causa della diffusione del Coronavirus, giova ricordare che, nella ascesi cattolica, accanto alla Comunione sacramentale, insostituibile cibo dell'anima, vi è anche quella spirituale.
Il Cardinale Jean-Claude Hollerich, uno dei nuovi cardinali creati da Papa Francesco nell'ottobre scorso, è in quarantena dopo che un dipendente dell'Arcidiocesi di Lussemburgo, è risultato positivo al test del coronavirus, la pandemia che sta mettendo in ginocchio l'Europa e altri paesi nel mondo. In un'intervista telefonica all'agenzia tedesca Konradsblatt, parla della chiesa e delle comunità isolate.
La domanda di Papa Francesco è netta: “I nostri fedeli, i nostri vescovi, i nostri sacerdoti, i nostri consacrati e consacrate, i Papi, sono capaci di entrare nel mistero? O hanno bisogno di regolarsi secondo le prescrizioni che li difendono da quello che non possono controllare?”
Anche stasera è stata celebrata la Messa vespertina presso il Santuario romano della Madonna del Divino Amore. A presiedere l’Eucaristia è stato Monsignor Giampiero Palmieri, Vescovo ausiliare per il settore Est.
Per sette anni Alberto Debbi, originario di Salvaterra (Casalgrande) dove è nato il 12 marzo 1976, laureato in medicina e specializzato nell’Ateneo di Modena nel 2005 in malattie dell’apparato respiratorio, aveva prestato servizio nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Sassuolo.
Quella che si vive in Terrasanta per il Coronavirus segna “un prima e un dopo” nella piccola comunità cattolica della zona. Ne è convinto l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico sede vacante del Patriarcato Latino di Gerusalemme.
Il 15 marzo scorso la Conferenza episcopale austriaca ha annullato, a causa della pandemia di coronavirus, l’Assemblea Generale che in questi giorni avrebbe dovuto eleggere il nuovo presidente dei Vescovi austriaci.
Anche dall’Iraq pregheranno per l’Italia: per volontà del Cardinale Louis Raphael Sako I, patriarca di Babilonia dei caldei, la Chiesa cattolica caldea si unirà spiritualmente alla preghiera per l’Italia che la CEI ha indetto per il prossimo 19 marzo.
Signore, ferma l’epidemia. Fermala con la tua mano. Ho pregato per questo”. Papa Francesco spiega così, in una intervista ad un noto quotidiano nazionale, il senso della sua visita a Santa Maria Maggiore e San Marcello al Corso lo scorso 15 marzo. Una sosta davanti a Maria Salus Populi Romani, un pellegrinaggio per via del Corso fino a San Marcello dove è custodita la croce che salvò Roma dalla peste del 1522.
Sono due gli appelli forti di Papa Francesco nei consueti saluti durante l'Udienza Generale. Francesco ricorda la festa di San Giuseppe domani e l’iniziativa 24 ore per il Signore.
"Preghiamo oggi per i defunti, coloro che a causa del virus hanno perso la vita. In modo speciale vorrei che pregassimo per gli operatori sanitari che sono morti in questi giorni, hanno donato la vita nel servizio degli ammalati. Guida i miei passi secondo la Tua parola e nessuna malizia prevalga su di me".
Il tempo del coronavirus è, per il vescovo Guerino Di Tora, un tempo per “riscoprire la nostra fede e la nostra speranza nel Signore”, andando a guardare a fondo nella nostra realtà, la vita, la morte, il limite, la debolezza di ognuno di noi, il nostro rapporto con gli altri.
Tutti abbiamo ancora negli occhi le immagini di Papa Francesco che attraversa a piedi una via del Corso praticamente deserta per entrare a pregare nella chiesa di San Marcello per chiedere la fine della pandemia di coronavirus che sta affliggendo l'Italia e buona parte del pianeta. In passato, nei due millenni di storia della Chiesa, i Papi si sono dovuti confrontare con le epidemie, il più delle volte di peste. Tre i casi più noti nella storia: due a Roma e uno ad Avignone.
In Ucraina, il coronavirus ha per ora colpito 94 persone, e una persona è morta. Il primo caso è stato individuato lo scorso 3 marzo, e pochissimo dopo il governo ucraino ha deciso la chiusura delle frontiere. Ma l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo e padre della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, già guarda oltre, alla possibile diffusione estensiva della pandemia. E chiede ai suoi compatrioti di non stigmatizzare quanti sono contagiati dal COVID-19.
A causa del numero elevatissimo di contagiati da Coronavirus, l'Italia è tutta una zona rossa. Non si può più entrare o uscire dalla propria abitazione e tanto meno dal proprio comune di residenza. L'hashtag #iorestoacasa è diventato un vero e proprio decreto. Ma chi una casa non ce l'ha? E i lavoratori che hanno dovuto chiudere le attività? Chi pensa a chi ha davvero bisogno di aiuto? ACI Stampa ne ha parlato con Francesco Chiavarini, portavoce della Caritas Ambrosiana.
Con il dilagarsi del coronavirus anche in Francia, in accordo con il governo che ieri sera ha varato misure molto simili a quelle decise dal governo italiano per contrastare il diffondersi del contagio, è stata decisa la sospensione della celebrazione delle Messe con la partecipazione dei fedeli al Santuario di Lourdes e alla Grotta di Massabielle, dove la Madonna apparve a Bernadette Soubiros nel 1858.
"Oggi preghiamo per gli anziani che soffrono questo momento in modo speciale, con una solitudine interna molto grande e anche con tanta paura. Preghiamo il Signore perchè sia vicino ai nostri nonni, gli dia forza. Loro ci hanno dato vita, saggezza e forza. Anche noi siamo vicini a loro con la preghiera". Così stamane il Papa ha iniziato la celebrazione della Messa a Santa Marta, offerta per ottenere la fine della pandemia di coronavirus.