Nel tempo del Coronavirus, tutte le attività diplomatiche sono sospese. Chiuse le Nazioni Unite a New York, chiuse le Nazioni Unite a Ginevra, i diplomatici vaticani impegnati nel multilaterale impiegano questo tempo per nuove sfide.
“In questo tempo favorevole, lasciamoci perciò condurre come Israele nel deserto, così da poter finalmente ascoltare la voce del nostro Sposo, lasciandola risuonare in noi con maggiore profondità e disponibilità.
“Come ai tempi del Maidan, quando le chiese greco cattoliche e i monasteri si aprirono e si trasformarono in ospedali, così anche oggi, se sarà necessario, l’intero spazio della chiesa diventerà un ospedale, e insieme a voi salveremo vite umane”. L’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, ha lanciato questo messaggio alla popolazione nella Messa del 22 marzo nella Cattedrale Patriarcale della Resurrezione di Cristo.
Ieri sera in tutto il mondo le immagini di Papa Francesco sul sagrato della basilica di San Pietro con la benedizione eucaristica data “Urbi et Orbi” per chiedere la fine di questa pandemia. E’ stato “un venerdì di misericordia” anche in Italia dove i vescovi, su invito della Conferenza Episcopale Italiana, si sono recati in un cimitero della propria diocesi per un momento di raccoglimento, veglia di preghiera e benedizione dei defunti.
Papa Francesco guarda già oltre la pandemia, perché già alcune conseguenze si vedono, e una di queste “è la fame”. “Si comincia a vedere – dice Papa Francesco – gente che ha fame perché non può lavorare, perché non ha un lavoro fisso, e per tante circostanze. Cominciamo già a vedere il dopo, che verrà più tardi, ma comincia adesso”. Per questo, la Messa del mattino a Santa Marta è dedicata “alle famiglie che cominciano a sentire il bisogno a causa della pandemia”.
Nella messa di questa sera al Santuario del Divino il rettore don Gerardo di Paolo, parroco a Santa Maria della Fiducia ha commentato il Vangelo di oggi dicendo che anche Gesù ha avuto paura.
Da settimane sembra che sia scesa la sera. E come i discepoli nella tempesta sul lago si sentono perduti così noi oggi.
Un giovane vede morire il fratello, cadetto all'Accademia militare, per una brutta caduta da cavallo. Quello spettacolo evoca in lui il senso del dolore ma anche della misericordia e di quel fare per il bene degli altri. Il suo nome è Giuseppe Moscati.
Papa Francesco celebrerà i Riti della Settimana Santa all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro senza la partecipazione dei fedeli. Lo comunica la Sala Stampa della Santa Sede.
Per l'emergenza Coronavirus c'è una bella iniziativa realizzata dalla Diocesi di Lecce. Apre infatti lo sportello #iosonoquietiascolto, uno sportello di ascolto telefonico professionale per raggiungere le persone che sentono il bisogno di esprimere le proprie ansie e difficoltà, attraverso il telefono.
Oggi, venerdì 27 marzo, tutti i Vescovi italiani che ne hanno la possibilità si recano in un cimitero della loro diocesi per un momento di raccoglimento, veglia di preghiera e benedizione. Lo ha annunciato una nota della Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana.
Quando si arriva a Skopje, c’è una croce che domina la città. È la Croce del Millennio, che con i suoi 66 metri è una delle croci cristiane più alte del mondo, e fu costruita come un memoriale per 2000 anni di cristianesimo a Skopje e per ricordare il passaggio di San Paolo nella regione. Ed è salendo su quella montagna, a circa 15 chilometri dalla capitale della macedonia del Nord, che il vescovo Kiro Stojanov lo scorso 20 marzo ha benedetto la città con le reliquie di Madre Teresa.
"Questi giorni sono arrivate notizie come quanta gente comincia a preocccuparsi in modo più generale per gli altri, pensano alle famiglie che non hanno sufficiente per vivere, agli anziani soli, agli ammalati in ospedale, e pregano e cercano di fare arrivare qualche aiuto, questo è un buon segnale e ringraziamo il Signore perchè suscita nel cuore dei suoi fedeli questi sentimenti
Era tornato a Nave, vicino Brescia, per curare i suoi problemi di salute, ma il suo sogno era di ricongiungersi con i suoi ragazzi in Africa. Non ce l’ha fatta il vescovo Angelo Moreschi, vicario apostolico di Gambella, in Etiopia, il cui fisico già debilitato già da diagnosi e diabete è stato colpito anche dal coronavirus. È il primo vescovo a morire per via della pandemia di Covid 19. Aveva 68 anni.
“Siete davvero il cuore orante della città eterna”. Così il Cardinale Angelo De Donatis, Viacrio Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, si rivolge in una lettera inviata ai 28 monasteri di clausura sparsi sul territorio romano.
Rafforzare le azioni di prevenzione; espandere il supporto di scienze e azioni da parte delle comunità scientifiche; proteggere i poveri e i vulnerabili; dare una forma all’interdipendenza globale tra le nazioni; rafforzare la solidarietà e la compassione. Sono i cinque punti su cui si deve articolare la risposta al Coronavirus secondo i membri della Pontificia Accademia delle Scienze.
Nella Cappella di San Carlo, l'Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, tutti i giorni, alle 6 e 28, in Quaresima, pronuncia una preghiera per la pace nel mondo.
“Pensiamo alla paura degli anziani soli in casa o nelle case di riposo che non sanno cosa accadrà, la paura dei lavoratori senza lavoro fisso che pensano a come dar da mangiare ai figli e vedono venire la fame, la paura di tanti servitori sociali che aiutano ad andare avanti la società e possono prendere la malattia, le paure di ognuno di noi: ognuno conosce la propria. Preghiamo perché il Signore ci aiuti ad aver fiducia e a vincere la paure”. Così Papa Francesco stamane aprendo la Messa celebrata a Santa Marta.
Al termine della recita del Rosario, presieduto dal Cardinale Antonio Dos Santos Marto, Vescovo di Leiria-Fatima, nel Santuario di Fatima, si è proceduto questa sera alla preghiera di consacrazione di numerose nazioni al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria per ottenere la fine della pandemia di coronavirus.
Come ogni sera è stata celebrata la Messa vespertina al Santuario della Madonna del Divino Amore. A presiedere la celebrazione è stato Don Benoni Ambarus, Direttore della Caritas romana.