"Un aiuto straordinario della Chiesa italiana per sostenere persone e famiglie in situazioni di povertà o di necessità, enti e associazioni che operano per il superamento dell’emergenza provocata dalla pandemia, enti ecclesiastici in situazioni di difficoltà". Così un comunicato ufficiale della CEI presenta lo stanziamento straordinario di 200 milioni di euro, provenienti dall’otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa Cattolica e recuperati dalla finalità a cui erano stati destinati, essenzialmente l’edilizia di culto.
C’era un frammento della corona di spine, nel gallo sulla cima della guglia di Notre Dame, insieme ad una reliquia di Saint Denis e una di Santa Genoveffa. E queste tre reliquie sono rimaste intatte dall’incendio. Come è rimasto intatto il reliquiario posto nella Sainte Chapelle, all’interno del quale si trova, appunto, una corona di spine intrecciata. E sarà lì che l’arcivescovo Michel Aupetit di Parigi andrà Venerdì Santo.
"Preghiamo oggi per la gente che in questo tempo di pandemia fa commercio con i bisognosi, approffittando della necessità degli altri, li vendono, i mafiosi, gli usurai e tanti. Che il Signore tocchi il loro cuore e li converta".
Aiuto concreto alle persone in difficoltà, tramite raccolta e distribuzione di generi alimentari, riorganizzando il Centro di ascolto e fornendo informazioni sul “buono spesa” del Comune. Così si sta organizzando la Diocesi di Roma con la "spesa solidale".
Nel mezzo della pandemia di Covid 19, di fronte alle ipotesi di dare priorità nelle cure a quanti hanno più possibilità di salvarsi, il Dicastero Laici, Famiglia e Vita lancia un allarme e chiarisce: “Salvare la vita delle persone anziane che vivono all’interno di strutture residenziali o che sono sole o malate, è una priorità tanto quanto salvare qualunque altra persona”.
La scorsa settimana abbiamo firmato un comodato a uso gratuito di Villa Tupasy (San Miguel) con il Comune di San Miguel. Gli operatori sanitari coinvolti nella cura e nel supporto delle persone infette da COVID-19 saranno temporaneamente ospitati nella nostra casa per la durata dell'emergenza sanitaria". Così riporta la notizia un comunicato ufficiale dell'Opera Don Orione.
Il dottor Li Wenliang, dell’ospedale di Wuhan, è colui che per primo ha denunciato la diffusione della pandemia del Covid-19 al mondo. Punito, e poi riabilitato, da Pechino, il dottor Li veniva spesso intervistato di fronte l’ospedale di Wuhan. Ma in pochi hanno notato la statua dietro di lui. Una statua che raccontava una storia cattolico parte dell’ospedale.
Proseguono presso il Santuario romano della Madonna del Divino Amore le celebrazioni delle Messe vespertine. L’Eucaristia di stasera è stata presieduta da Monsignor Andrea Manto, Responsabile del Centro per la Pastorale della Famiglia e dell'Ufficio per la Pastorale Sanitaria della Diocesi di Roma.
"L’Elemosiniere Apostolico del Santo Padre, Cardinale Konrad Krajewski, rivolge un invito alla solidarietà ai Cardinali, agli Arcivescovi, ai Vescovi e ai Prelati che compongono la Cappella Papale". Così riporta un comunicato ufficiale dell'Elemosineria Apostolica della Città del Vaticano.
"Papa Francesco ha istituito un Fondo di emergenza presso le Pontificie Opere Missionarie, al fine di aiutare le persone e le comunità che sono state tragicamente colpite dalla diffusione di COVID- 19. Il Fondo di emergenza sarà utilizzato per accompagnare le comunità colpite nei paesi di missione attraverso le strutture e le istituzioni della Chiesa
"Il cuore della comunità non deve perdere colpi o subire fibrillazioni disadattanti, ma, con ancora più vigore, deve pulsare flussi di coraggio, di cittadinanza etica e di tenace fiducia. Ancora una volta siamo tenuti a vincere la sfida contro un destino avverso". Così scrive il Cardinale Giuseppe Petrocchi, Arcivescovo Metropolita di L’Aquila sul sito ufficiale dell'Arcidiocesi metropolitana di L'Aquila.
La Pasqua rappresenta per i cristiani il centro e il cuore di tutto l’anno liturgico, perché si tratta della festa più importante e che culminerà, successivamente, con la festività dell’Ascensione, 50 giorni dopo e la solennità della Pentecoste. Purtroppo, in questo periodo sconvolto dal coronavirus, la Settimana Santa e la Pasqua saranno seguite dai fedeli solo attraverso la televisione ed i social media.
Intensificare la collaborazione e lo scambio di esperienza tra il seminario di Qom e le istituzioni cattoliche, in modo da “creare una comunità delle religioni celesti al servizio dell’umanità”. L’aytatollah Alireza Arafi, rettore dell’Università Internazionale al Mustafa di Qom, in Iran, prende carta e penna e scrive a Papa Francesco a nome del Seminario dell’Iran e dei professori della comunità accademica sciita.
In questo tempo di Quaresima, pandemia e quarantena abbiamo tutti molto da imparare dalla comunità monastiche di clausura. Il loro è uno stile di vita che unisce preghiera e lavoro e il “distanziamento sociale” lo hanno nella Regola. Anche l’atteggiamento nei confronti della morte dei monaci può essere di aiuto e conforto per chi soffre per la perdita di un familiare o di un amico.
Sarà la seconda Pasqua senza Messa, nella cattedrale di Notre Dame. L’incendio del 15 aprile del 2019 arrivò appena la settimana prima di Pasqua, poi è passato Natale, e ci saranno almeno altre tre Pasque senza celebrazioni nella cattedrale parigina prima della riapertura, che il governo francese ha previsto nel 2024. E ancora la data non è stata posticipata, nonostante l’emergenza coronavirus abbia portato il cantiere di Notre Dame a lavorare diversamente.
Trovare “una strada giusta e creativa” per risolvere il problema del “sovraffollamento delle carceri”, perché lì c’è “il pericolo che questa pandemia finisca in una calamità grave”. Papa Francesco torna a pregare per i carcerati nella Messa del mattino a Santa Marta, e lo fa con lo sguardo rivolto a “coloro che devono prendere decisioni”.
“Dio ci ha salvato servendoci. In genere pensiamo di essere noi a servire Dio. No, è Lui che ci ha serviti gratuitamente, perché ci ha amati per primo. È difficile amare senza essere amati. Ed è ancora più difficile servire se non ci lasciamo servire da Dio”. Papa Francesco, stiamo a casa, stiamo davanti al Crocifisso, misura dell’amore di Dio per noi.
Non solo la diplomazia. In tempi di coronavirus, con le attività necessariamente rallentate, le ambasciate continuano a promuovere iniziative. L’ambasciata di Taiwan presso la Santa Sede, per esempio, ha messo in campo una serie di donazioni ad opere caritative per far fronte all’emergenza.
“L’amore con cui Gesù ci ha donato la sua vita e che celebriamo durante la Settimana Santa è più forte di ogni sofferenza, di ogni malattia, di ogni contagio, di ogni prova e scoraggiamento. Niente e nessuno potrà mai separarci da questo amore, perché esso è fedele per sempre e ci unisce a lui con un vincolo indissolubile”.
“Il distanziamento sociale richiesto per motivi sanitari, pur necessario, non può, né deve mai tradursi in distanziamento ecclesiale, né tantomeno in distanziamento teologico-sacramentale”.