Lunedì dell’Angelo al Santuario del Divin Amore come sempre dall’inizio della crisi epidemica la Chiesa di Roma prega in ginocchio ai piedi di Maria.
Anche questa sera, Domenica di Pasqua, è stata celebrata la Messa vespertina presso il Santuario romano della Madonna del Divino Amore. A presiedere l’Eucaristia l’Arcivescovo Giacomo Morandi, Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede.
Una lettera per mostrare supporto ai movimenti popolari, lodare il loro lavoro alle periferie dell’economia in favore dei più reietti, auspicare una forma di salario universale che possa sostenere quanti si impegnano nei loro progetti, sempre precari, e porli al centro della sua idea per una economia che non uccide, chiedendo l’accesso universale a “terra, tetto e lavoro”. Nel giorno di Pasqua, Papa Francesco si rivolge ai movimenti popolari, che ha incontrato due volte a Roma e una volta a Santa Cruz, in Bolivia.
Il tempo della pandemia non è “tempo di egoismi” delle “indifferenze” e delle “divisioni”, né quello della dimenticanza. È piuttosto il tempo di trovare nuove forme di solidarietà, per non lasciare nessuno indietro. Il consueto messaggio urbi et orbi di Papa Francesco si sofferma a lungo sulla situazione creata dalla pandemia, prima della consueta panoramica internazionale: dall’Africa al Medio Oriente, dall’Europa all’Asia fino all’America, Papa Francesco mette in luce i fronti caldi e le preoccupazioni della diplomazia vaticana. Ma al centro resta la questione della pandemia, e una certezza: la resurrezione di Cristo è “il contagio della speranza”.
Non c’è il rito del Resurrexit, che San Giovanni Paolo II aveva ripristinato dal 2000. A causa dell’emergenza sanitaria in atto, Papa Francesco ha preferito non fermarsi davanti all’icona del Santissimo Salvatore e proclamare la Resurrezione di Cristo. Ma ci sono il crocifisso di San Marcello, che salvò Roma dalla peste del 1522 e che Papa Francesco, dopo averlo visitato il 21 marzo e che ha voluto con sé dal 27 marzo, giorno della speciale benedizione urbi et orbi in una piazza San Pietro iconicamente vuota e colpita dalla pioggia. E c’è l’icona di Maria Salus Populi Romani, che il Papa venera a Santa Maria Maggiore prima e dopo ogni viaggio e che si dice sia stata dipinta proprio da San Luca.
E’ una Veglia Pasquale diversa dal solito quella presieduta questa sera dal Papa: per l’emergenza coronavirus la celebrazione si è svolta all’Altare della Cattedra della Basilica Vaticana e dal rito sono stati cancellati la preparazione del Cero pasquale, così come l’accensione dei lumini ai presenti. Non è stato nemmeno impartito il Battesimo ai catecumeni.
L’Arcivescovo di Torino, Monsignor Cesare Nosiglia, ha presieduto nel pomeriggio la celebrazione dell’ostensione straordinaria della Sacra Sindone in occasione della pandemia di coronavirus che sta flagellando l’Italia.
“Carissimi amici italiani, buona Pasqua”. Con queste parole il Cardinale George Pell – recentemente prosciolto dall’accusa di abusi sui minori – si rivolge agli italiani in un breve videomessaggio inviato in esclusiva a News Mediaset.
Per la prima volta, Papa Francesco non pronuncerà il messaggio di Pasqua Urbi et Orbi dalla Loggia delle benedizioni, con affaccio sulla Basilica di San Pietro decorata con fiori olandesi. Resterà un messaggio primato, dai cancelli dell’altare della confessione, come sarà ristrettissima la Messa di Pasqua, come lo sono state le celebrazioni di Pasqua.
Papa Francesco sin dall'inizio del suo pontificato tiene nel cuore la condizione dei carcerati. E quest'anno il Papa vuole dare voce e forma ai pensieri dei detenuti. In questo momento così particolare, in cui il mondo intero combatte la propria Via della Croce a causa del Coronavirus, l'intento delle meditazioni odierne è" trasformare la Via Crucis in una Via Lucis".
E’ stato dimesso dal Policlinico Universitario Fondazione Agostino Gemelli IRCCS nella mattinata di oggi, venerdì 10 aprile, il cardinale vicario Angelo De Donatis. A dare la notizia ufficiale è il sito della Diocesi di Roma. Era stato ricoverato lunedì 30 marzo in quanto positivo al coronavirus.
"Ho letto le meditazioni della Via Crucis di cui avete fatto dono tutti insieme. Ho preso dimora nelle pieghe delle vostre parole e mi sono sentito accolto, a casa. Grazie per aver condiviso con me un pezzo della vostra storia. Dio racconta di sé e ci parla dentro una storia, ci invita all’ascolto attento e misericordioso". Papa Francesco scrive così ai fedeli della Parrocchia della Casa di Reclusione “Due Palazzi” di Padova, ai quali ha affidato la preparazione dei testi delle meditazioni e delle preghiere proposte quest’anno per le stazioni della Via Crucis del Venerdì Santo sul Sagrato della Basilica di San Pietro.
Una processione iniziale si svolge dall’Altare della Confessione a quello della Cattedra, passando dal lato dell’“Altare di San Giuseppe”, niente rito della lavanda dei piedi e processione offertoriale, niente reposizione del Santissimo.
"In questi giorni, dalla Cina, in particolare tramite le organizzazioni della Red Cross Society of China e della Hebei Jinde Charities Foundation
Un appuntamento al giorno, dal Giovedì al Sabato Santo, per ripercorrere il momento liturgico con un canto e una riflessione personale: è quello che si propone di fare il Gen Verde, seguendo i passi di un loro lavoro discografico, “Il mistero pasquale”, dedicato proprio alla Settimana Santa.
"Alla vigilia della Messa in Coena Domini, voglio farvi pervenire il mio grazie per la preghiera potente e incessante che ho sentito in questi giorni di sofferenza e di malattia. All’azione di grazie che dalle vostre celebrazioni salirà a Dio Padre, unite la mia orazione colma di gratitudine per la commovente esperienza di comunione spirituale che ho potuto vivere in questi giorni di ricovero, sentendomi sostenuto e consolato dalla preghiera di tutti voi che mi siete stati vicini". Queste le parole del Cardinale Angelo De Donatis, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, ricoverato per coronavirus al Policlinico Gemelli da lunedì 30 marzo.
Le persone trovate positive al Covid-19 all'interno dello Stato della Città del Vaticano e fra i dipendenti della Santa Sede sono otto. Lo ha annunciato attraverso una nota Matteo Bruni, Direttore della Sala Stampa della Santa Sede.
É il primo sacerdote morto a Roma per coronavirus di cui si ha notizia. Si tratta di Miguel Ángel Tábet che ieri notte dopo circa due settimana da ricovero è morto. Era ricoverato al Policlinico universitario Campus Bio-medico di Roma. Miguel Ángel Tábet era docente emerito di Sacra Scrittura e Storia dell’Esegesi presso la Facoltà di Teologia.
Le pandemie non sono una novità dei tempi moderni purtroppo. E molto santi si sono trovati a dovere affrontare. Come San Vincenzo de Paoli, apostolo della carità.
“La Congregazione per l’Educazione Cattolica desidera esprimere la propria vicinanza e incoraggiamento a tutte le scuole cattoliche,