Molte delle ventisette diocesi tedesche, con qualche giorno di differenza, questo fine settimana, riapriranno al pubblico le loro chiese. Ognuna ha presentato una propria ricetta, con protocolli e proposte di sicurezza contro la diffusione del coronavirus. Per tutte la parola d´ordine è riportare i fedeli nelle chiese «un passo alla volta». Coronavirus, al via la “fase 2” della Chiesa tedesca
Una giornata di preghiera comune di tutti credenti di ogni religione. La propone l’Alto Comitato per la Fratellanza Umana. Pregare per l’umanità.
Una madre, Lucia, vive sola con il figlio adolescente Gabriel. Nella loro casa aleggia l’assenza di Anna, morta di leucemia. Anche il marito, incapace di reggere questo evento, li ha lasciati soli. Lucia tenta di sopravvivere al lutto dedicandosi interamente alla cura di malati terminali dell’hospice nel quale lavora come infermiera. Sono loro che riescono a strapparle un sorriso e saranno per lei maestri inconsapevoli.
“Per i governanti che hanno la responsabilità di prendersi cura dei loro popoli in questi momenti di crisi.
Un protocollo per definire quando le celebrazioni religiose sono in sicurezza sanitaria. Lo ha stabilito l’Organizzazione Mondiale della Sanità, dopo aver stabilito un tavolo che includeva organizzazioni cattoliche, in generale cristiane, musulmane, buddhiste, animiste. Ne è venuto fuori un paper esplicativo di sei pagine, un diagramma che definisce le caratteristiche che rendono le celebrazioni sicure, e un ringraziamento finale alla ventina di organizzazioni che hanno preso parte alla stesura delle linee guida.
Il Policlinico Gemelli di Roma è in prima linea nell'emergenza Coronavirus nel Lazio. Tanti i pazienti Covid-19 che ogni giorno vengono curati e seguiti nei padiglioni dell'ospedale Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli. Non solo fisicamente, ma anche spiritualmente. Anche per i medici non è facile e quindi l'assistenza religiosa e spirituale è garantita anche a loro, ogni giorno. EWTN Vatican ha intervistato il Vescovo Claudio Giuliodori, Assistente Ecclesiastico Generale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Misurazione della temperatura all’ingresso. Nessuna fila per la comunione. Il celebrante si lavi le mani prima di distribuire l’ostia consacrata e lo faccia solo nelle mani dei fedeli. Quando è possibile, celebrare all’aperto. La Conferenza Episcopale Italiana dirama una nota su come si dovranno svolgere le esequie, prima celebrazione religiosa ammessa con popolo a partire dal 4 maggio – ma per un massimo di quindici persone.
Nella festa di San Giuseppe Lavoratore e Giornata dei Lavoratori, Papa Francesco sottolinea con forza: “ogni ingiustizia che si fa su una persona che lavora è calpestare la dignità umana, anche la dignità di chi fa la ingiustizia. Si abbassa il livello, si finisce in quella tensione tra dittatore e schiavo”.
Davanti all'urna di vetro c'è un mazzo di fiori freschi. Il corpo di San Leopoldo Mandic -padre Leopoldo per i suoi numerosissimi fedeli sparsi nel mondo - riposa in una penombra fresca, silenziosa come mai prima d'ora. Il santuario di Padova, con annesso il convento dei cappuccini, resta aperto a metà, per adeguarsi alle norme di contenimento del contagio da coronavirus.
Ancora un aggiornamento sui casi di positività al coronavirus in Vaticano: "Nella mattina di oggi - si legge nella dichiarazione del direttore della sala Stampa Matteo Bruni- è giunta una ulteriore conferma di positività al Covid-19 tra i dipendenti della Santa Sede.
Cristo ci invita a riconsegnare tutto a lui, e questo è “l’unico modo d i riprendere gli orizzonti dell’eternità”. Per questo, si deve “riconsegnare a Dio tutta la nostra esistenza, perché il Signore ci possa consolare, liberare, guarire e ci possa accompagnare in questo tempo”.
"Oggi Santa Caterina da Siena, dottore della Chiesa, patrona d'Europa, preghiamo per l'Europa, per l'unità dell'Unione Europea, perchè tutti insieme possiamo andare avanti come fratelli".
Don Benoni Ambarus, Direttore della Caritas diocesana di Roma, presiede anche stasera la Messa al Santuario romano della Madonna del Divino Amore.
Sono state tante le reazioni suscitate dalle diocesi italiane e dai suoi pastori dopo il rinvio delle celebrazioni eucaristiche salvo i funerali con i parenti più stretti, massimo 15 persone. Nella serata di domenica, appena dopo la conferenza stampa del presidente del Consiglio, un comunicato della Cei, e una risposta abbastanza generica da parte del Presidente Conte.
I casi di coronavirus in Vaticano salgono a quota 10. Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, comunica che "nei giorni scorsi è stato identificato un altro dipendente positivo al Covid-19. La persona aveva presentato sintomi nel mese di marzo ed era rimasta in isolamento fiduciario, continuando a lavorare da remoto".
Inaugurata nei giorni scorsi la mensa della Caritas diocesana di Oppido Mamertina-Palmi, ospitata presso l’Istituto delle Suore della Carità, a San Ferdinando: circa 100 posti i disponibili.
Anche il Patriarca di Venezia esprime delusione in merito all’ultimo DPCM ed auspica che si possano trovare soluzioni condivise per tornare a celebrare l’Eucaristia con la partecipazione del popolo.
Il 10 aprile, il virologo belga Emmanuel André lanciava l’allarme: “Nelle ultime 24 ore sono stati segnalati 325 morti e 171 nelle case di riposo nelle case di ripose nelle Fiandre segnalate tra il 18 e il 31 marzo, che portano ad un totale di 3.019 morti”. Sono state queste le parole che hanno fatto scattare l’ “allarme Belgio”, il Paese con il più alto numero di morti per contagio. Ma hanno anche fatto scattare il sospetto che tutti quei morti, soprattutto tra gli anziani, fossero l’ultimo rigurgito di una mentalità eutanasica che porta a considerare i vecchi pazienti da non curare, nemmeno quando c’è possibilità di farlo.
"In questo tempo nel quale si incomincia ad avere disposizioni per uscire dalla quarantena, preghiamo il Signore perche’ dia al suo popolo, a tutti noi, la grazia della prudenza e dell’obbedienza alle disposizioni perche’ la pandemia non torni". Lo ha detto il Papa, stamane, aprendo la Messa mattutina celebrata a Santa Marta.
L’importanza del dialogo tra Stato e Chiesa in Lettonia è testimoniato dal fatto che, nonostante lo Stato di emergenza proclamato lo scorso 12 marzo a causa della pandemia del COVID 19, l’attività religiosa non è mai stata interrotta. Lo racconta ad ACI Stampa l’arcivescovo Zbignevs Stankevics di Riga. “Siamo riusciti a convincere il governo – racconta ad ACI Stampa – che il cibo spirituale non è meno importante di quello reale in tempi di crisi: l’uomo non vive di solo pane!”