“Queste prime parole pronunciate dal Risorto: «Pace a voi», sono da considerare più che un saluto: esprimono il perdono accordato ai discepoli che lo avevano abbandonato. Sono parole di riconciliazione e di perdono”.
Qualche fedele in più e un grande quadro della Madonna che scioglie i nodi, tutti con la mascherina ma non il Papa e i celebranti. Così all’ altare della Cattedra di San Pietro Papa Francesco ha celebrato la Pentecoste.
“Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova”.
“Sono diverse le tentazioni, tipiche di questo tempo, che possono accecarci e farci coltivare certi sentimenti e atteggiamenti che non permettono alla speranza di stimolare la nostra creatività, il nostro ingegno e la nostra capacità di risposta”.
Nei consessi internazionali si parla già del mondo dopo il coronavirus, e in particolare la Santa Sede è intervenuta con il peso del suo segretario di Stato in un incontro sul tema alle Nazioni Unite. La Santa Sede ha anche diffuso quattro interventi all’OSCE, mentre proseguono i problemi sulla libertà di culto dovuta alle restrizioni di coronavirus. Papa Francesco continua la sua “diplomazia al telefono”. Il 29 maggio, ha avuto una conversazione telefonica con il presidente della Macedonia del Nord.
"Gli Oratori estivi quest’anno vanno immaginati come una molteplicità di piccoli oratori autonomi e separati tra loro all’interno della proposta della Parrocchia. Non si deve assolutamente pensare a una unica realtà. I bambini vanno divisi in gruppi completamente autonomi l’uno dall’altro che non devono mai intercettarsi, ma essere, pur nello stesso ambiente, rigidamente separati tra loro".
La Presidenza della Conferenza Episcopale Italiana ha deliberato di conferire un ulteriore contributo straordinario a quelle Diocesi il cui territorio è stato definito dalle Autorità pubbliche “zona arancione o zona rossa”. Si tratta di oltre 10 milioni di euro.
Un centro anticrisi per affrontare l’emergenza coronavirus: la Chiesa Greco Cattolica Ucraina, con il sostegno della Caritas, lo ha messo in piedi in Ucraina. In particolare, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk ha messo a disposizione la sua residenza di Leopoli per infermieri e dottori (circa 40) che devono stare in quarantena dopo il turno di lavoro.
La Gioventù Francescana d'Italia non si è mai fermata. Nemmeno durante l'emergenza sanitaria. Sono continuati gli incontri, i progetti, i sogni. I ragazzi, seguendo il modello di San Francesco d'Assisi, si sono incontrati grazie a "sorella rete" e hanno buttato giù una bella lista di iniziative e lavori. E non è mancato nemmeno il silenzio, quel periodo di "eremo" tanto amato e raccomandato dal poverello di Assisi. ACI Stampa ha intervistato Giona Messina, Presidente della Gioventù Francescana d'Italia.
Una delle questioni da affrontare specialmente nel nostro paese in questa pandemia è la gestione e la fruizione dei Beni Culturali.
Durante una liturgia domenicale, intonano insieme i canti comunitari, trascurano di indossare le mascherine e si infettano col coronavirus oltre 100 fedeli. È successo domenica 10 maggio in una chiesa battista a Francoforte sul Meno, nel quartiere di Rödelheim.
“Sono in chiesa Signore. Arrivo trafelata, come ogni volta. E forse nel cuore il dubbio. Che, fermandomi qui un poco. Davvero io possa incontrarti”. Forse queste parole non sarebbero state scritte così, in tempo di coronavirus, durante una quarantena che ha rubato anche lo spazio della chiesa. O forse sarebbero proprio state scritte così, perché in fondo la preghiera è anche un luogo dell’anima.
In Bangladesh il virus covid 19 ha colpito molte persone e c’è ancora il rischio che il virus possa aggravare pesantemente la situazione: “Scuole e fabbriche sono chiuse, le attività sospese. Il traffico è bloccato e gli spostamenti vietati. I giornali non escono, ufficialmente perché non possono essere consegnati agli abbonati (qui non ci sono ‘edicole’); ma è ammissibile un sospetto di controllo sull’informazione. Non è possibile verificare il reale stato della situazione virale nel Paese”.
Il prossimo 30 maggio, alle ore 17.30, Papa Francesco presiederà la recita del Santo Rosario dalla Grotta di Lourdes, nei Giardini Vaticani.
Oggi, dopo quasi tre mesi di chiusura, riapre la Basilica della Natività a Betlemme. Una nota congiunta dei tre capi delle comunità responsabili della basilica, i patriarchi greco ortodosso e armeno di Gerusalemme, Teofilo III e Nourhan Manougian, e il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, lo comunicano al mondo intero.
Con la ripresa della celebrazioni con il popolo, i Vescovi delle diocesi italiane hanno deciso di fissare la data della Messa crismale che si sarebbe dovuta celebrare la mattina del Giovedì Santo ma che è stata rinviata a causa della pandemia di coronavirus.
Avevano già stanziato 650 mila dollari per le emergenze sociali e umanitarie dovute alla pandemia. Ora l’Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro ha aperto un fondo speciale dedicato all’emergenza coronavirus in Terrasanta. Perché anche lì il blocco delle attività economiche, la perdita del lavoro, lo stop dei pellegrinaggi e del turismo, la chiusura delle scuole ha avuto effetti collaterali difficili da contenere.
“Anche la Sardegna, sebbene con numeri ridotti ma pur sempre devastanti, ha pagato il suo prezzo di contagi e di vite umane e continuerà a pagare a caro prezzo le conseguenze devastanti sull’economia e sul versante della produzione e del lavoro. Aspetti, che i Vescovi affrontano con particolare attenzione e preoccupazione insieme alle proprie comunità”. Lo scrivono i Vescovi della Sardegna al termine dei lavori della riunione della Conferenza Episcopale regionale.
Sono i segni di una ripresa dell’attività diplomatica dopo il coronavirus. In questa settimana: l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro degli Esteri vaticano, ha avuto una telefonata con il capo negoziatore palestinese. La Santa Sede è intervenuta all’Organizzazione Mondiale della Sanità a Ginevra. Il Papa ha nominato un nuovo nunzio in Bielorussia.
Riapre domani la Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme: a confermare la notizia sono, con una nota congiunta, i capi delle Tre Comunità, custodi della Basilica del Santo Sepolcro e della Resurrezione, i patriarchi greco ortodosso e armeno di Gerusalemme, Teofilo III e Nourhan Manougian, e il Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton.