Come era successo già con la Germania divisa, anche la Chiesa di Corea non ha mai cambiato i confini delle sue diocesi. Pyongyang è retta formalmente da un amministratore apostolico, che è l’arcivescovo di Seoul, e ogni anno il 25 giugno si tiene la Giornata di Preghiera per la Riconciliazione e l’Unità Nazionale, mentre le spedizioni umanitarie al Nord vengono favorite e portate avanti da missionari coraggiosi.
Sarà a Seul, in Corea, la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Lo ha detto Papa Francesco durante la Messa al Parc Tejo. Si dovrà aspettare fino al 2027.
La Giornata Mondiale della Gioventù si celebra in Portogallo. Nel suo discorso alle autorità e al corpo diplomatico, Papa Francesco ha anche messo in luce la necessità di difendere la vita, e lo ha fatto di fronte ad un Paese cattolico dove da poco è passata una legge sull’eutanasia contestata dalle religioni. Ma il Papa parlava anche di fronte a un Paese che ha vissuto la secolarizzazione, in cui le apparizioni di Fatima sono arrivate nel periodo in cui la Massoneria stava estromettendo la Chiesa, e in cui la cultura cattolica fatica oggi a fare breccia. Il Papa parlava ad un Paese che comunque ha ottime relazioni diplomatiche con la Santa Sede, seppure si siano interrotte nel corso degli anni più volte. Ne raccontiamo la storia.
“Le numerose guerre e conflitti armati che oggi affliggono la famiglia umana e specialmente i nostri fratelli e sorelle più vulnerabili mostrano tragicamente la necessità di una vigilanza costante per difendere e promuovere la giustizia e la cooperazione amichevole all’interno delle comunità e tra i popoli”.
Una causa di beatificazione che è anche un messaggio per la Chiesa in Corea di oggi: l’arcidiocesi di Seoul ha aperto la causa di beatificazione del cardinale Stephen Kim Sou-Iwan (1922 -2009), che ha guidato l’arcidiocesi per un trentennio e che è stato un simbolo dell’opposizione al colpo di Stato militare Insieme a lui, vengono istruite anche le cause di beatificazione di monsignor Barthelemy Bruguiere (1792 – 1835), missionario francese del Men e primo vicario apostolico di Corea, che non raggiunse mai a causa della persecuzione; e del religionso Leo Bang Yu-Ryong (1900 – 1986).
Il Papa stamane ha ricevuto Moon Jae-in, Presidente della Corea del Sud, giunto a Roma in occasione del vertice del G-20.
C’è un luogo in Corea a circa 90 chilometri da Seul che profuma di speranza: Kkottongnae, il villaggio dei Fiori. Nel 2014 Papa Francesco fece visita a questa comunità con un comprensorio di istituzioni riabilitative, sanitarie, religiose e spirituali fondate da Padre John Oh Woong Jin. In una delle case del “villaggio” c’è un ragazzo con una missione speciale: pregare per il Papa.
E’ durato 35 minuti il colloquio privato tra il Papa ed il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in. "Vengo come Capo di Stato ma anche da cattolico. Il mio nome di battesimo è Timoteo. Sono onorato. Lei non è solo il Capo della Chiesa Cattolica ma anche un maestro per l’umanità”, ha detto il leader di Seul al Papa.
“Mettiamo tutto nel cuore Immacolato della Vergine Maria. Lei sa quando e come ci possa essere una riconciliazione tra la famiglia coreana che vive al Nord e quella che vive nel Sud”.
Una messa per la pacificazione della Corea sarà celebrata il 17 ottobre prossimo nella basilica vaticana dal cardinale Parolin segretario di Stato vaticano.
“Ho parlato con loro per circa tre quarti d’ora chiedendo notizie delle loro famiglie esortandoli a obbedire a tutte le leggi di questo paese e di non avere paura di rispondere apertamente quando vengono interrogati sulla allora identità”.
Il Cardinale Pietro Parolin, tornato dalla missione nei Balcani, ha incontrato il 3 luglio l’arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina Sviatoslav Shevchuk, che ha poi incontrato Papa Francesco. Il 2 luglio, è stato l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro degli Esteri vaticano, ad incontrare il capo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, prima di partire per la Corea. La diplomazia pontificia si snoda così questa settimana tra Balcani, Corea del Sud ed Ucraina.
Il Papa ha nominato stamane Monsignor Alfred Xuereb, attualmente Prelato Segretario Generale della Segreteria per l’Economia, nuovo Nunzio Apostolico in Corea del Sud e in Mongolia e lo ha elevato alla dignità arcivescovile, assegnandogli la sede titolare di Amantea.
Si apre il prossimo 22 febbraio un comitato speciale della Chiesa Cattolica della Corea del Sud per fare un ulteriore passo avanti nella beatificazione di 214 cattolici martirizzati al termine della dinastia Joseon (cioè intorno al XIX secolo) e da comunisti nell’era moderna.