Un viaggio del Papa in Corea del Nord? Se ne parla da tempo, anche grazie alla mediazione del presidente sudcoreano Moon, che, quando andò in udienza dal Papa, portò informalmente un invito. Ma ora la possibilità è suffragata anche da un articolo dell’agenzia di Propaganda Fide Fides, che riferisce di un alto ufficiale che starebbe organizzando il viaggio.
E’ durato 35 minuti il colloquio privato tra il Papa ed il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in. "Vengo come Capo di Stato ma anche da cattolico. Il mio nome di battesimo è Timoteo. Sono onorato. Lei non è solo il Capo della Chiesa Cattolica ma anche un maestro per l’umanità”, ha detto il leader di Seul al Papa.
Essendo scontati l’indignazione e l’allarme per le minacce poste dal regime di Kim Jong-Un, va ricordato quel che oggi larga parte dei media trascurano: l’ultimo Rapporto ACS sulla Libertà Religiosa documenta quanto la Corea del Nord sia l’esempio più cruento di Stato-persecutore. Ogni cristiano, o persona con antenati cristiani, è di norma inserito nella classe “ostile”, l’ultima delle tre categorie sociali individuate in base alla fedeltà al regime: tale appartenenza religiosa è infatti recepita come vicinanza ai nemici occidentali.