“Non c’è crisi vocazionale là dove ci sono consacrati capaci di trasmettere, con la propria testimonianza, la bellezza della consacrazione”. Tuttavia c’è un’“indubbia diminuzione quantitativa” dei religiosi che rende “più urgente il compito della formazione, una formazione che plasmi davvero nel cuore dei giovani il cuore di Gesù, finché abbiano i suoi stessi sentimenti”. Sono le parole di Papa Francesco a conclusione del convegno dei formatori degli ordini religiosi, tenuto in questi giorni a Roma nell’ambito delle attività dell’Anno per la vita Consacrata.
Proseguono i lavori del corso per formatori promosso dalla Congregazione per la vita Consacrata, con l’esperienza dei laboratori. “Il laboratorio è uno spazio dinamico in cui cercheremo di integrare i nostri saperi e le nostre prassi operative su un tema specifico» - ha spiegato Sr Nicla Spezzati, ASC; Sottosegretario della Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, presentando l’esperienza dei laboratori - «Il laboratorio, infatti, consente di classificare e di valutare le esperienze che i partecipanti portano con sé come bagaglio prezioso”.
Il convegno internazionale dei formatori dei consacrati deve essere vissuto “cercando il volto del Signore crocefisso-risorto nel clima di preghiera comune e dell’esperienza di passione amorevole tra Dio e noi, narrata nel Libro del Cantico dei Cantici”. Così “dalla nostra passione per Dio germoglierà ancora una volta l’amore scambievole tra noi formatori e formatrici in questi giorni, sigillo di quello che continueremo a chiedere Iddio per la nostra vita con quelli e quelle che Dio ci ha affidati”.
Sono in 1200 e provengono da tutto il mondo: nei diversi angoli del pianeta si occupano della formazione dei consacrati. Nell’anno a loro dedicato si sono ritrovati a Roma, da ieri, per un congresso promosso dalla Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le società di vita apostolica.