Questa volta il Consiglio di Stato ha dato ragione ai vescovi di Francia. Dopo la decisione del governo di limitare a 30 il numero massimo di partecipanti alle celebrazioni religiose, non importa quanto il luogo di culto fosse grande, i vescovi avevano protestato con il governo e si erano appellati al Consiglio di Stato Questo il 29 novembre ha dato ragione ai vescovi. Ora il governo ha 3 giorni per modificare il decreto.
Il nuovo stop in Francia alle Messe con i fedeli non è piaciuto ai vescovi francesi, che riuniti in assemblea generale la scorsa settimana, hanno deciso di presentare un ricorso al Consiglio di Stato, sottolineando come le nuove disposizioni siano lesive delle libertà di culto. Ma il Consiglio di Stato ha respinto l’appello, sottolineando che il decreto non mina la libertà di culto, che può essere esercitata sia individualmente che collettivamente, e che comunque le norme saranno rivisitate dopo una consultazione il prossimo 16 novembre.
“La verità, il buon senso, la certezza del diritto alla fine hanno avuto la meglio. Sui matrimoni omosessuali il Consiglio di Stato ha illuminato le menti dei diversi sindaci specialisti nelle fughe in avanti annullando le trascrizioni dei matrimoni omosessuali celebrati all’estero. E al tempo stesso ha riconosciuto il diritto-dovere dei prefetti di intervenire sugli abusi dei Primi cittadini e la giusta battaglia ingaggiata dal ministro Alfano”. Prende posizione sulla sentenza del Consiglio di Stato il Forum delle Associazioni Familiari.