Due giorni di Simposio per parlare del ruolo delle donne nella Chiesa. La Congregazione per la dottrina della fede lo ha promosso un simposio presso il Centro internazionale di animazione missionaria, situato nel campus della pontificia università Urbaniana.
L’Assemblea plenaria annuale della Pontificia Commissione Biblica è convocata dal 4 all’8 aprile prossimi presso la Domus Sanctae Marthae, sotto la presidenza del Cardinale Gerhard Ludwig Müller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. A dirigere i lavori sarà P. Pietro Bovati. Segretario generale della Commissione.
“Insieme alla dottrina della fede, bisogna custodire anche l’integrità dei costumi, particolarmente negli ambiti più delicati della vita” e per questo il Papa ringrazia la Congregazione per la dottrina della Fede “per tutto l’impegno e la responsabilità che esercitate nel trattare i casi di abuso di minori da parte di chierici. La cura per l’integrità della fede e dei costumi è un compito delicato.”
Ci sono tutti i temi in discussione oggi, nel discorso che il Cardinal Gehard Ludwig Mueller, prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, ha tenuto di fronte all’episcopato cileno, durante una visita nel Paese sudamericano che è durato 4 giorni (dal 6 al 10 novembre). Dal rischio di protestantizzazione della fede cattolica alla necessità della Chiesa di essere “romana,” fino al ruolo delle conferenze episcopali. Fino al relativismo teologico, che porta ad una sorta di protestantizzzazione della Chiesa.
Era il novembre del 1965, il Concilio stava per essere concluso, e già nascevano delle “correnti” di pensiero che avrebbero portato fratture nella Chiesa cattolica. Alcune nascevano proprio da quel frainteso “spirito del Concilio” che nulla aveva a che vedere con quello che i Padri avevano davvero detto e discusso. Altre da fraintendimenti di quello che si intende va per “aperture”. Si arrivò a due estremizzazioni. Da una parte il tradizionalismo lefevriano e dall’altra la teologia della liberazione.
Padre Federico Lombardi, Direttore della Sala Stampa Vaticana, interviene sul caso sollevato dalle dichiarazioni su omosessualità e morale sessuale rilasciate a mezzo stampa da Mons. Charamsa, sacerdote polacco che finora ha lavorato presso la Congregazione per la Dottrina della Fede.
Su Medjugorje finora solo indiscrezioni. Lo riferisce a “Il Foglio” il Cardinale Camillo Ruini, Presidente della Commissione istituita da Papa Benedetto XVI nel 2010. Il porporato ha consegnato al Papa e alla Congregazione per la Dottrina della Fede i risultati di quattro anni di indagine.
Tutto ha inizio il 24 aprile 1981. Međugorje, Bosnia-Erzegovina, Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia. Sei ragazzi affermano di aver avuto una apparizione della Madonna, presentatasi come la Regina della Pace. Da allora – secondo i veggenti – le apparizioni si sarebbero susseguite con cadenza regolare e la Madonna avrebbe lasciato numerosi messaggi.
“A conclusione di questo processo, la Congregazione è fiduciosa che la LCWR abbia chiarito la sua missione a sostegno dei suoi Istituti membri favorendo una visione della vita religiosa che è centrata sulla persona di Gesù Cristo ed è radicata nella Tradizione della Chiesa. E 'questa visione che rende religiosi e religiose testimoni radicali del Vangelo, e, quindi, è essenziale per il fiorire della vita religiosa nella Chiesa”.