Legalizzare la morte provocata è “un non senso”, specialmente nel contesto della crisi causata dal COVID 19, perché viene dimostrato che “la lezione che questa pandemia ha dato sul prezioso valore della vita umana”, vita che “la comunità in generale, e in particolare gli operatori sanitari cercano di salvare in modo sovrumano”. Così, in una nota durissima, i vescovi del Portogallo hanno accolto la notizia dell’approvazione della legge dell’eutanasia nel Paese lo scorso 29 gennaio. Una legge fortemente voluta dal governo, tanto che è stata respinta anche la proposta di un referendum popolare per decidere se andare avanti o meno con la legge.
Comincia una nuova fase per i vescovi di Austria e Portogallo. L’arcivescovo Franz Lackner, di Salisburgo, è stato eletto presidente della Conferenza Episcopale Austriaca, chiudendo il “regno” del Cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, presidente ininterrottamente per 22 anni. Mentre in Portogallo, il nuovo presidente è il vescovo José Ornelas Carvalho di Setubal, che prende il posto del Cardinale Manuel Clemente, Patriarca di Lisbona.