Il piano inclinato della cultura della morte in Francia non ha fine. Dopo aver inserito nella Costituzione francese la libertà a poter abortire, il presidente Emmanuel Macron va a passi decisi verso una legge su quella che lui chiama “morte assistita”, ma che in realtà si configura come una vera e propria eutanasia, nonostante lui si nasconda dietro i termini. La definisce, in una intervista concessa ai quotidiani La Croix e Liberation, come una “via francese”. Ma i vescovi di Francia preparano la loro reazione.
Oscurata dall’autodenuncia del Cardinale Ricard, arrivata tra l’altro poco dopo la visita in Vaticano del presidente francese Emmanuel Macron, la lettera pastorale dei vescovi di Francia sull’eutanasia è una risposta netta del mondo cattolico alla “cultura della morte” che si cela dietro il principio di legalizzazione dell’eutanasia.
Al termine di una plenaria arrivata a un mese dalla pubblicazione del rapporto CIASE che dettagliava la situazione degli abusi in Francia, i vescovi francesi hanno preso le prime decisioni per rispondere agli abusi: stabiliranno un fondo per compensare le vittime, finanziato con la vendita di alcuni immobili della Conferenza Episcopale, ma allo stesso tempo hanno chiesto “al Papa, dal quale deriva la loro missione, di inviare una equipe di visitatori per valutare questa missione in materia di protezione dei minori e per dare, se necessario, il seguito dopo la loro visita”.
I vescovi di Francia avevano lanciato quattro settimane di digiuno e preghiera per la Lois de Bioethique, la nuova legge sulla bioetica in Francia il cui testo includeva pratiche discutibile e controverse, come l’utero in affitto, la maternità condivisa, l’uso delle cellule staminali di embrioni nati da fecondazione in vitro per trattare i fratelli malati. Ma la misura emblematica era la possibilità della fecondazione assistita anche per donne single o per coppie di donne. Tuttavia, nel primo passaggio al Senato, tra il 3 e il 4 febbraio, tutte queste pratiche sono state respinte. E così, quello che arriverà alla Camera sarà un testo fortemente rimaneggiato.
Continua il braccio di ferro tra i vescovi francesi e il governo sulle restrizioni alla partecipazione alle celebrazioni religiose a causa della pandemia. Dopo aver già ricorso per i nuovi provvedimenti di lockdown, i vescovi francesi si appellano contro la decisione recente di ammettere solo un massimo di 30 fedeli alle celebrazioni, indipendentemente dalla grandezza della chiesa.
Comincia una nuova fase per i vescovi di Austria e Portogallo. L’arcivescovo Franz Lackner, di Salisburgo, è stato eletto presidente della Conferenza Episcopale Austriaca, chiudendo il “regno” del Cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, presidente ininterrottamente per 22 anni. Mentre in Portogallo, il nuovo presidente è il vescovo José Ornelas Carvalho di Setubal, che prende il posto del Cardinale Manuel Clemente, Patriarca di Lisbona.
Papa Francesco ha ricevuto stamane un gruppo di Vescovi della Conferenza Episcopale Francese per la visita ad limina.
Un incoraggiamento alla lotto contro la pedofilia, all'accoglienza e all'ascolto delle vittime le cui ferite non saranno mai in “prescrizione”, solo così si realizza la tolleranza zero.
Come deve essere il politico oggi? “Creatore di legami”, “servitore del bene comune”, sviluppatore di una “cultura dell’incontro”, “costruttore di ponti” tra le diverse condizioni sociali, culturali ed economiche, “prossimo agli altri”. Questa la risposta di Papa Francesco, che traccia questo identikit incontrando i Parlamentari e i Politici della provincia di Marsiglia accompagnati dall’arcivescovo di Marsiglia Georges Pontier e dai vescovi della arcidiocesi.
“La nostra democrazia non si trasformi in una società violenta. La dignità della nostra società si riconosce dal rispetto dei più deboli dei suoi membri, dall’inizio della loro vita sino alla loro fine naturale. Una società viva riposa necessariamente sulla ricerca del bene comune e la messa in opera di mezzi di solidarietà efficaci”. Così una nota dei Vescovi francesi - a firma del Segretario Generale Monsignor Olivier Ribadeau Dumas - diffusa alcuni giorni fa in vista del ballottaggio presidenziale di domenica prossima tra il liberale di sinistra Emanuel Macron e la leader del Front National Marine Le Pen.