“Il suicidio assistito, come ogni forma di eutanasia, si rivela una scorciatoia: il malato è indotto a percepirsi come un peso a causa della sua malattia e la collettività finisce per giustificare il disinvestimento e il disimpegno nell’accompagnare il malato terminale. Primo compito della comunità civile e del sistema sanitario è assistere e curare, non anticipare la morte”. Lo scrivono i Vescovi del Triveneto in una nota dal titolo “Suicidio assistito o malati assistiti?”.
La Conferenza Episcopale del Triveneto ha recentemente inserito on line sul proprio sito web www.cet.chiesacattolica.it tutto il materiale elaborato dalle Chiese del Nordest prima, durante e dopo il secondo Convegno ecclesiale triveneto dedicato al tema “Testimoni di Cristo, in ascolto”.