Nuovi vertici per la Conferenza Episcopale Belga. L’arcivescovo di Mechelen – Bruxelles Luc Terlinden, che da poco è stato installato alla guida della diocesi primaziale del Belgio, è stato nominato presidente dei vescovi belgi. Sostituisce alla presidenza il Cardinale Jozef de Kesel, che lo ha preceduto anche nell’incarico di arcivescovo di Bruxelles.
Non c’è stata nessuna possibilità di ricucire lo strappo tra la Congregazione religiosa dei Fratelli della Carità e l’Organizzazione Fratelli della Carità: i primi, determinati a non ammettere nemmeno la possibilità di eutanasia nei loro ospedali; i secondi, che quegli ospedali li gestiscono, non disposti a recedere dalle loro linee guida che consideravano l’eutanasia un “atto medico” in determinate circostanze. Per queste ragioni, la Congregazione della Dottrina della Fede ha deciso che gli ospedali dei Fratelli della Carità in Belgio non vengano più considerati cattolici. La Conferenza Episcopale Belga ha invece deciso di rimanere in silenzio. Ed è un silenzio carico di significati.
“Dobbiamo dialogare anche con la Chiesa patriottica”, ha detto padre Jeroem Heyndrickx, missionario del Cuore Immacolato di Maria ed esperto di Cina. È stato lui ad accompagnare cinque vescovi cattolici cinesi in visita ufficiale nella regione di Liegi, dove hanno celebrato Messa al santuario di Saint Julienne de Cornillon lo scorso 19 luglio. I presuli hanno anche trascorso quattro giorni nella diocesi di Bruxelles – Malines.
Belgio, un buon punto per la Chiesa nei casi degli abusi: nella settimana in cui veniva presentato il Rapporto 2012/2015 sui casi di abuso sessuale nella Chiesa belga, la Santa Sede e la Chiesa in Belgio hanno affrontato a Gent una “class action” che chiedeva danni per casi di abusi sessuali da parte di sacerdoti. E ha avuto ragione.