“È molto difficile vedere un rinnovamento spirituale usando schemi molto antiquati. Bisogna rinnovare il nostro modo di vedere la realtà. Nella Chiesa europea vedo più rinnovamento nelle cose spontanee che stanno nascendo. Perché il Concilio che alcuni pastori ricordano meglio è quello di Trento. Il restaurazionismo è arrivato a imbavagliare il Concilio. Il numero di gruppi di restauratori è impressionante. Il problema è proprio questo: che in alcuni contesti il Concilio non è stato ancora accettato. È anche vero che ci vuole un secolo perché un Concilio si radichi”. Lo ha detto il Papa, il 19 maggio scorso, nell’incontro con i direttori delle riviste europee dei Gesuiti, il cui testo è stato pubblicato dalle stesse oggi.
Fra dieci giorni avrebbe compiuto 103 anni ma è morto prima, la mattina del 14 novembre nell’ospedale di Częstochowa, ma vicino alla sua “casa”, il monastero della Madonna Nera dove è vissuto la maggior parte della sua vita.
Oggi la Chiesa celebra la festa liturgica di San Giovanni Paolo II, Papa perché Vescovo di Roma, uomo del Concilio che ha sviluppato quell’insegnamento senza tradirlo. E come vescovo di Roma aveva una cura speciale per il “suo” Seminario, il Romano Maggiore, quello dove si formano i sacerdoti romani che dovrebbero essere un modello per gli altri seminari.
La collaborazione di San Giovanni Paolo II con la Pontificia Accademia delle Scienze non si esaurì solo, come abbiamo ricordato, con la questione Galileo.
La guerra era finita, la città di Roma profondamente cambiata, il rapporto della gente con il clero segnato da quello che aveva fatto nei momenti più difficili, il Papa viene definito difensore della città.
Il Cardinale svizzero Charles Journet - di cui oggi ricorre il 45° anniversario della morte - è stato uno dei teologi più conosciuti del XX Secolo. Attivo durante i lavori del Concilio Vaticano II, ebbe un ruolo fondamentale nella stesura della Costituzione Gaudium et Spes.
“Giovanni XXIII si presentava quel 25 gennaio 1959 davanti ai cardinali, ma direi dinanzi al mondo, dismettendo implicitamente i panni del monarca assoluto, ricordando a tutti la natura sinodale della Chiesa. Il Papa, in quella domenica, diceva con arguta semplicità ciò che i cristiani dei primi secoli sapevano bene: i grandi problemi si risolvono assieme, solo il dialogo aiuta, fa capire e aprire le strade da percorrere insieme, porta avanti, fa cogliere quello che ci unisce”. Così Monsignor Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo, nel discorso di apertura dell’Assemblea pastorale diocesana pronunciato lo scorso 25 gennaio.
L'Arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha convocato l'Assemblea Pastorale sabato 25 e domenica 26 gennaio prossimi.
Esattamente 50 anni fa - il 16 novembre 1968 - moriva un gigante della Chiesa conciliare: il Cardinale gesuita Augustin Bea.
“Ogni pensiero teologico cristiano non può che cominciare sempre e incessantemente da qui, in una riflessione che non esaurirà mai la sorgente viva dell’Amore divino, che si è lasciato toccare, guardare e assaporare nella greppia di Betlemme”. Lo ha detto stamane Papa Francesco ricevendo in udienza l’Associazione Teologica Italiana.
Lo chiamavano il missionario della carta stampa, padre Piero Gheddo, missionario del Pime (Pontificio Istituto Missioni Estere) è morto oggi nella casa Ambrosiana di Cesano Boscone, alla periferia di Milano. Aveva 89 anni ed era ammalato da tempo.
Cade oggi il 54/mo anniversario della promulgazione della costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium sulla liturgia, la prima delle 4 costituzioni frutto del Concilio Vaticano II. Il testo ha dato il via alla riforma liturgica attuata al termine dei lavori conciliari.
Gregory Baum, il teologo esperto del Concilio Vaticano II, è morto mercoledì 18 Ottobre a Montreal, all’età di 94 anni, dopo una breve malattia. Baum, nella sua lunga ed intensa vita, si è occupato di ecumenismo, dialogo interreligioso e dottrina sociale.
Si è spento poco più di un mese prima di compire 100 anni Padre René Laurentin, sacerdote e storico delle apparizioni di Lourdes, morto domenica 10 settembre.
Paolo VI è stato un Papa riformatore. A tutto tondo. Nei suoi 15 anni di pontificato sono stati, infatti, rivisti e rinnovati diversi aspetti della vita e dell'istituzione ecclesiastica.
“Il patrimonio degli edifici di culto serve alla Chiesa per l'evangelizzazione, luoghi dove la gente può incontrarsi e dove si favorisce la coesione sociale.
C’è l’idea della riforma e l’idea della continuità. C’è il lavoro continuo della conversione spirituale, ma anche la denuncia per la corruzione. E c’è persino una presa di posizione fortissima del Papa in favore della famiglia. Non stiamo parlando dell’ultimo libro sulla Chiesa, ma di un documento di inestimabile valore: il diario conciliare di Monsignor Pericle Felice, segretario generale del Concilio Vaticano II.
“ Fu una giornata splendida”. Le parole di Joseph Ratzinger che ricordano quell’undici ottobre 1962 sono un incipit talmente personale per una grande opera di interpretazione del Concilio che sembrano quasi fuori luogo. Eppure è tutto lì.
Ricorre domani il 53/mo anniversario della promulgazione della costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium sulla liturgia, la prima delle 4 costituzioni frutto del Concilio Vaticano II. Il testo ha dato il via alla riforma liturgica messa in atto al termine dei lavori conciliari.
Il lavoro del Concilio Vaticano II è ancora in molta da parte da scoprire, nonostante sia no passati 50 anni dalla sua chiusura. Uno dei tesori a disposizione degli storici sono gli Archivi e non solo quelli vaticani.