Una capitale di Stato di second’ordine(…)un governo che si regge collo sperpero dei beni usurpati alla Chiesa (…) Roma per tutto il mondo civile è pur sempre la città del Papa”.
“Tra l’apertura e la proroga del Concilio, otto mesi circa sono passati. In questo intermezzo la Chiesa, interrogando con un solo sguardo e la sua tradizione infallibile e gl’imminenti pericoli della collettività cattolica, ha riconosciuto un dogma necessario, dove alcuni non volevano vedere che una dottrina fosse incerta e in ogni caso inopportuna”.
Il 18 luglio 1870, 150 anni fa, Papa Pio IX emanava la costituzione dogmatica Pastor Aeternus – frutto del Concilio Vaticano I – che sanciva i dogmi del primato e dalla infallibilità papale.
Con un fortissimo “Credo”, denso di riferimenti teologici e teso a rinnovare le verità di fede, Pio IX aprì l’8 dicembre 1869 il Concilio Vaticano I. La data dell’8 dicembre non era scelta a caso. Era parte di una precisa strategia di Pio IX per rinsaldare la fede della popolazione, mentre le idee liberali cominciavano a prendere piede, Roma era praticamente sotto assedio, e si cominciava a leggere la fede non con le lenti della verità, ma attraverso quelle dell’evoluzione.