"Il grido accorato di Papa Francesco scuote le coscienze e chiede un impegno forte a favore della pace: è tempo di trovare spazi di dialogo per porre fine a una crisi internazionale aggravata dalla minaccia nucleare. Ad un anno dall’invasione russa di uno Stato indipendente, l’Ucraina, vogliamo tornare a ripetere il nostro “no” deciso a tutte le forme di violenza e di sopraffazione, il nostro “mai più” alla guerra. Per questo, invitiamo le comunità ecclesiali ad unirsi in preghiera per invocare il dono della pace nel mondo". Sono questi alcuni passaggi importanti della Nota inviata oggi dalla Presidenza CEI.
Costruire una città per l’uomo è possibile, a patto di aprirsi alla trascendenza. Siamo immersi in un’epoca complicata, viviamo un presente dilatato che ci preoccupa e affanna. Sono tempi di disorientamento, ma non siamo impegnati in una corsa verso la distruzione. E il disorientamento, spesso, può sfociare in un nuovo slancio umanistico.
Il sorriso resiste sempre nei loro volti ed ogni volta che ci incontriamo è sempre un piacere scambiare alcuni pensieri, anche se il tempo è tiranno. Però dalla scossa del terremoto del 30 ottobre scorso gli incontri sono diventati un po’ più radi, ma ogni volta che ci incontriamo ci ‘scappa’ qualche chiacchierata fino a notte inoltrata. Loro sono Valentino Nobili e Roberta Vitali, con una famiglia composta da cinque figli (tre naturali: Alessia, Federico e Ilaria, e due in adozione: Julio e Sirin), ‘nonno’ Giacomo e ‘zio’ Giuseppe (entrambi adottati), che formano la Casa famiglia ‘Nostra Signora della Pace’ della Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi.