A partire dalla fine di gennaio 2025, l’Anglican Center, la liaison della Comunione Anglicana presso la Santa Sede, avrà un nuovo direttore. Termina, infatti, il mandato dell’arcivescovo Ian Ernest, e comincerà quello del vescovo Anthony Ball, appena nominato dal consiglio dei direttori dell’Anglican Centre. La sua nomina arriva in un momento turbolento per la Chiesa di Inghilterra, che ha visto le dimissioni improvvise dell’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, che ha amesso una cattiva gestione di un caso di abusi. Non ci sarà dunque solo un nuovo rappresentante ecumenico, ma anche un nuovo punto di riferimento a Canterbury.
Le divergenze non diminuiscono la portata di ciò che ci accomuna”. Papa Francesco lo ha detto ai partecipanti
È una escalation di richieste, quella che porta Benedetto XVI a dare il via libera a studiare la costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus, ovvero il documento con il quale si regolamenta l’ingresso di gruppi di anglicani in comunione con Roma. Da allora, sono stati creati tre ordinariati anglo cattolici, nei quali sono entrati oltre 3 mila ex anglicani, distribuiti in 90 comunità in Stati Uniti, Canada e Australia.
Dopo aver pregato insieme ieri sera nella chiesa romani dei santi Andrea e Gregorio al Celio, Papa Francesco ha incontrato nuovamente stamane l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, accompagnato dai Primati delle Province Anglicane.
Papa Francesco ed il Primate della Chiesa Anglicana Justin Welby hanno recitato insieme i Vespri nella chiesa romana dei Santi Andrea e Gregorio al Celio, commemorando il 50° anniversario dell’incontro tra Paolo VI e l’Arcivescovo di Canterbury Michael Ramsey.
La sospensione di tre anni alla Chiesa Episcopaliana degli Stati Uniti rappresenta la più grande frattura all’interno della Comunione Anglicana degli ultimi anni. Non si erano così divisi sul tema del sacerdozio e dei vescovi femminili, e anche questi erano dibattiti che avevano creato scalpore, combattuti a suon di “leaks” sui giornali più progressisti per favorire l’accettazione delle donne vescovo. E però, sul matrimonio tra uomo e donna c’è un discrimine che non si può superare. C’è un insegnamento naturale che anche nella Comunione Anglicana sono disposti a difendere. Anche sospendendo una delle sue sigle.