Lo “Spirito soffia dove vuole”, cosi recita devotamente la Sacra Scrittura. Ed è propriamente cosi se si pensa che in tal modo dirige senza saperlo la vita di tante persone che vogliono vivere la loro personale aspirazione alla santità. Infatti si può essere santi nella vita di ogni giorno come tanti apostoli che hanno glorificato il nome di Cristo vivendo nella quotidianietà la propria consacrazione come Anna Maria Taigi, madre e sposa esemplare oppure Contard Ferrini il quale dedicò la sua vita allo studio del diritto romano oppure nella vita religiosa come Bernardino Realino.
44 anni fa il giovane gesuita Jorge Mario Bergoglio emetteva la professione religiosa solenne. Era infatti il 22 aprile 1973 e il futuro Papa Francesco emetteva i voti religiosi perpetui.
“Restate in mare aperto! Il cattolico non deve aver paura del mare aperto, non deve cercare il riparo di porti sicuri. Soprattutto voi, come gesuiti, evitate di aggrapparvi a certezze e sicurezze. Il Signore ci chiama a uscire in missione, ad andare al largo e non ad andare in pensione a custodire certezze. Andando al largo si incontrano tempeste e ci può essere vento contrario. E tuttavia il santo viaggio si fa sempre in compagnia di Gesù. Remate, siate forti, anche col vento contrario! Remiamo a servizio della Chiesa. Remiamo insieme. Questo è il vincolo tra me e voi”. Lo ha detto il Papa al Collegio degli scrittori de La Civiltà Cattolica, ricevuti stamane in udienza in occasione della pubblicazione del n. 4000
Nato a Nimega - nei Paesi Bassi - nel 1521 e morto nel 1597 San Pietro Canisio certamente è stato uno dei più grandi santi della controriforma del suo secolo.
Un ragazzo di carnagione olivastra ed occhi nerissimi dalla sua piccola cittadina dei paesi baschi per studiare si trova a Parigi. Era nato nella Navarra nel 1506 ma non farà più ritorno nella sua patria perchè il Signore lo chiamava altrove. Il suo nome? Francesco Saverio.
Si chiamano le “Camerette di San Luigi Gonzaga” le stanze adibite agli studenti gesuiti nel Collegio Romano che nel corso dei secoli hanno ospitato tanti santi gesuiti e oggi sono state recuperate e restaurate per renderle più facilmente visitabili.
Con un messaggio al Preposito Generale della Compagnia di Gesù, Padre Arturo Sosa, Papa Francesco - come è noto gesuita - ha espresso il suo cordoglio per la morte dell'ex Generale dei Gesuiti, Padre Peter Hans Kolvenbach.
Avrebbe compiuto 88 anni mercoledì prossimo Padre Peter Hans Kolvenbach, Preposito Generale Emerito della Compagnia di Gesù. Il religioso olandese è morto ieri sera a Beirut in Libano.
E' durata circa 40 giorni la 36/ma Congregazione Generale della Compagnia di Gesù che ha eletto il venezuelano Padre Arturo Sosa nuovo Preposito Generale. La convocazione si era necessaria dopo le dimissioni del predecessore, Padre Adolfo Nicolas Pachon.
Dopo aver composto parte del Consiglio Generale, i Gesuiti - riuniti a Roma dallo scorso 3 ottobre per la 36/ma Congregazione Generale che ha eletto il venezuelano Padre Arturo Sosa Abascal nuovo Preposito - hanno eletto venerdì scorso i 4 assistenti ad provindentiam che avranno il compito di coadiuvare Padre Sosa nel governo della Compagnia di Gesù.
Papa Francesco - il gesuita Jorge Mario Bergoglio - ha ricevuto ieri sera in Vaticano il neo eletto Preposito Generale della Compagnia di Gesù, Padre Arturo Sosa Abascal.
Ieri Padre Arturo Sosa Abascal si è presentato alla stampa nella sua nuova veste di Preposito Generale della Compagnia di Gesù. ACI Stampa ha parlato di lui con il gesuita Antonio Spadaro, Direttore de La Civiltà Cattolica ed elettore alla 36/ma Congregazione Generale della Compagnia.
“Sto bene, sono sereno, molto sorpreso e allo stesso tempo grato al Signore, mi sento pronto a rispondere con gioia allo Spirito che attraverso la Congregazione che mi ha chiamato a rispondere come Preposito Generale”. Scherza con i giornalisti Padre Arturo Sosa Abascal nella sua prima conferenza come successore di Sant’Ignazio al vertice della Compagnia di Gesù. Il religioso venezuelano è stato eletto “Papa nero” dalla 36/ma Congregazione Generale venerdì scorso.
Nella Chiesa del Gesù a Roma i Gesuiti hanno concelebrato la Messa di ringraziamento per l'eelzione del nuovo Preposito Generale, Padre Arturo Sosa Abascal, che ha presieduto il rito. Tra i concelebranti anche il Superiore uscente, Padre Adolfo Nicolas Pachon.
Padre Arturo Sosa Abascal è il nuovo Preposito Generale della Compagnia di Gesù. Il religioso è stato eletto dalla 36/ma Congregazione Generale riunita a Roma dal 3 ottobre scorso. Succede allo spagnolo Adolfo Nicolas Pachon, 80 anni, che si era dimesso a causa dell’età.
Mancano poche ore ormai alla designazione del trentesimo successore di Sant’Ignazio di Loyola. I Padri Gesuiti - riuniti nella 36/ma Congregazione Generale - dopo la messa concelebrata questa mattina e presieduta da Padre James Grummer, vicario generale della Compagnia di Gesù. Dopo aver invocato le Spirito Santo, al termine dei 4 giorni di murmurationes i 212 capitolari danno inizio alle votazioni per l’elezione del successore di Padre Adolfo Nicolas, dimessosi al compimento degli 80 anni.
Riuniti nella Curia Generalizia di Borgo Santo Spirito a Roma, i 215 Gesuiti chiamati a eleggere il nuovo Preposito Generale della Compagnia di Gesù proseguono i lavori della 36^ Congregazione Generale.
215 Padri Gesuiti inizieranno domani, nella casa Generalizia di Borgo Santo Spirito a Roma, la 36/ma Congregazione Generale per l’elezione del nuovo Preposito Generale della Compagnia di Gesù, in sostituzione del dimissionario Adolfo Nicolas Pachon. Nel pomeriggio di oggi la solenne concelebrazione nella Chiesa del Gesù, presieduta dal Maestro Generale dei Domenicani, Padre Bruno Cadorè.
Da lunedì prossimo 215 Gesuiti si riuniranno nella Casa Generalizia di Borgo Santo Spirito a Roma per eleggere il trentunesimo Preposito Generale della Compagnia di Gesù. La 36° Congregazione Generale sarà dunque chiamata a scegliere il successore di Padre Adolfo Nicolas Pachon, 80 anni, che ha presentato la rinuncia alla guida dell’Ordine ignaziano. Padre Nicolas è Superiore Generale dal 2008 quando subentrò al Padre Hans Peter Kolvenbach che a sua volta si dimise dopo 24 anni di generalato.
Una “santa alleanza” per l’integrazione. Così potrebbe chiamarsi quella sancita tra salesiani e gesuiti impegnati a Genova - nello specifico all'Opera Don Bosco di Sampierdarena - per aiutare i giovani, e non solo giovani, immigrati ad inserirsi nel tessuto sociale italiano.