Ignazio di Loyola (1491-1556) è stato uno dei grandi santi della Chiesa della fine del mille e cinquecento. Sacerdote, religioso, fondatore della Compagnia di Gesù non ha lasciato nulla al caso, pur di portare la Buona novella al mondo del suo tempo.
Mercoledi 20 febbraio 2019 nella Chiesa di San Francesco al Caravita a Roma si è inaugurato il ciclo pittorico di Safet Zec dal titolo Exodus.
Manresa, Monserrat, la Spagna infiammata dal sole e dai racconti epici, le terre delle grandi imprese e dei cavalieri: è in questo grandiso scenario, lungo queste strade, che conservano anche oggi quasi intatto il loro fascino, che Ignazio di Loyla, nobile cavaliere assetato di fama e di gloria, si trasforma in Sant'Ignazio, cavaliere di Dio, fondatore dell'ordine dei gesuiti, punto di svolta nella storia della Chiesa dal Cinquecento in poi.
Lo studio dell'esistenza di un uomo è una delle ricerche più complesse da intraprendere, in quanto alle volte questa è formata, da molti aspetti di difficile partecipazione sociale.
Esattamente 50 anni fa - il 16 novembre 1968 - moriva un gigante della Chiesa conciliare: il Cardinale gesuita Augustin Bea.
La storia della Compagnia di Gesù è stata piena di uomini che hanno trasformato la vita della società con il loro esempio e loro passione per la cultura. Fra questi si ricordano, Pietro Favre, Felice Cappello, J. P. De Caussade, Angelo Secchi
Martedi 23 ottobre 2018, presso l'Istituto superiore Anticendi del Corpo dei Vigili del fuoco a Roma, in collaborazione con la Comunità del Padri Gesuiti della Chiesa di Sant'Ignazio al Campo Marzio, si è tenuto il convegno dedicato a “L’eredità di padre Secchi nella storia dell'innovazione scientifica e tecnologica”.
Domenica 30 settembre 2018, nella storica piazza di Sant'Ignazio al Campo Marzio, il cardinale Ladaria Ferrer ha preso possesso del titolo della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola, assegnatagli da Papa Francesco nel concistoro del giugno scorso.
La lettera di Papa Francesco al Popolo di Dio “conferma il mandato della trentaseiesima Congregazione generale a continuare a lavorare, a tutti i livelli della Compagnia di Gesù, nella promozione di una cultura coerente per la protezione e la sicurezza dei minori e degli adulti in situazione di vulnerabilità. Oltre a confermare questo mandato, il Santo Padre riconoscendo che sarà sempre poco quello che facciamo per chiedere perdono, ci invita ad andare più in là di quanto messo in atto in questi anni, più in là della stessa politica di tolleranza zero, dei protocolli di attenzione ai singoli casi, degli sforzi di riparazione e dei programmi di prevenzione”. Lo scrive Padre Arturo Sosa Abascal, Preposito Generale della Compagnia di Gesù, ai suoi confratelli in una lettera dedicata al tema degli abusi sui minori.
Raccontare la vita di Ignazio di Loyola(1491-1556) è un'impresa ardua: questo speciale compagno di Gesù ha affrontato differenti prove, che lo hanno portato alla piena maturità del suo incontro con il Cristo.
"Siamo ancora all'inizio del processo, ma il Cardinale Angelo De Donatis, Vicario di Roma ha dato l'approvazione diocesana". Così il Preposito Generale della Compagnia di Gesù Arturo Sosa ha annunciato l'apertura della fase diocesana della causa di beatificazione del suo predecessore, Padre Pedro Arrupe.
Sulla strada della Spagna del millecinquecento un pellegrino sta passando per ritirarsi in uno dei più famosi santuari mariani della Spagna: Monserrat. Qui il 25 marzo 1522 il viandante dopo un'intesa notte di preghiera deporrà, ai piedi della Vergine Maria, le sue armi di cavaliere e da quel momento servirà solo Dio, ma in altre vesti.
Tracciare la vita di un uomo non è sempre un'impresa semplice. Ciò per una duplice serie di fattori: il primo in quanto si perdono spesso le tracce di quell'esistenza; il secondo in quanto nel cuore dell'uomo vi sono tanti pensieri, atti sconosciuti. Quest'affermazione vera non la si può applicare alla vita di padre Felice Cappello, in quanto la sua parabola terrena è stata tutta consacrata alla linearità ed alla coerente aderenza nella ricerca della volontà di Dio. E Dio nel cuore di chi lo ama non si fa attendere.
In quasi tutti i suoi viaggi apostolici internazionali, Papa Francesco ha sempre incontrato i gesuiti del Paese che lo stava ospitando. E così è stato anche in questa occasione. Il Pontefice - come ha fatto anche recentemente in Cile - ieri sera ha voluto parlare in forma privata con i suoi confratelli peruviani.
La giornata cilena di Papa Francesco si è conclusa ieri nel segno della Compagnia di Gesù, la sua famiglia religiosa di origine. Nel tardo pomeriggio il Pontefice si è recato presso il Santuario di San Alberto Hurtado, dedicato al padre gesuita fondatore dell’iniziativa “Hogar di Cristo”, le case di accoglienza per gli emarginati. Alberto Hurtado è stato beatificato da Giovanni Paolo II nel 1994 e canonizzato nel 2005 da Papa Benedetto XVI.
Nato a Nimega - nei Paesi Bassi - nel 1521 e morto nel 1597 San Pietro Canisio certamente è stato uno dei più grandi santi della controriforma del suo secolo
E’ stata firmata stamattina la collaborazione tra Segreteria per la comunicazione e la Compagnia di Gesù. L’accordo è stato siglato dal prefetto della Segreteria per la comunicazione (SpC), mons. Dario Edoardo Viganò, e padre Juan Antonio Guerrero Alves, delegato del preposito generale della Compagnia di Gesù, padre Arturo Sosa Abascal.
In occasione della Festa di Sant'Ignazio di Loyola, Fondatore della Compagnia di Gesù, Papa Francesco ha fatto visita oggi a pranzo alla Curia Generalizia dei Gesuiti a Roma. Francesco - lo ricordiamo - è anch'egli un Gesuita.
La vita è un pellegrinaggio e nessuno sa dove lo conduce. Questa affermazione mai fu tanto vera come nella vita di Ignazio di Loyola.
Lo “Spirito soffia dove vuole”, cosi recita devotamente la Sacra Scrittura. Ed è propriamente cosi se si pensa che in tal modo dirige senza saperlo la vita di tante persone che vogliono vivere la loro personale aspirazione alla santità. Infatti si può essere santi nella vita di ogni giorno come tanti apostoli che hanno glorificato il nome di Cristo vivendo nella quotidianietà la propria consacrazione come Anna Maria Taigi, madre e sposa esemplare oppure Contard Ferrini il quale dedicò la sua vita allo studio del diritto romano oppure nella vita religiosa come Bernardino Realino.